È primavera e RespirArt, il parco d’arte di Pampeago, in Val di Fiemme, scende dal suo Monte Agnello e abbraccia Bolzano. Per il terzo anno consecutivo, dal prossimo 14 aprile all’1 maggio, con la direzione artistica di Marco Nones e Sergio Camin, l’associazione RespirArt propone opere d’arte ambientale a “Bolzano in Fiore Arte 2023”, l’evento curato dall’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano e sostenuto dal Comune di Bolzano.
Cinque le opere realizzate in alcuni luoghi simbolo della città: il giardino del Museo Civico, i giardini degli Hotel Laurino e Luna, il cortile di Palais Campofranco e il Museion.
Connessione con la natura
“Lo scopo di questa forma d’arte – ha spiegato la presidente dell’associazione RespirArt Beatrice Calamari – è quello di creare nuove possibili connessioni con la natura, traendo insegnamento anche dal suo perpetuo movimento di trasformazione”.
Ed è così che incontreremo nel giardino interno del Museo Civico di Bolzano uno pterodattilo appeso al filo, simbolo dei sottili e delicati equilibri fra uomo e natura e fra passato, presente e futuro. L’installazione artistica “Ptero V 20693” dell’italo svedese Duilio Forte, fondatore del’Atelier FORTE a Milano, si ispira agli animali immaginari, estinti e alla mitologia, in particolare quella scandinava.
È provocatoria l’opera dell’artista bresciano Gabriele Picco “In loving memory of a vanished cloud” che appresenta la tomba delle nuvole, con il riferimento ai periodi di siccità che stiamo affrontando, collocata nel cortile di Palais Campofranco a Bolzano. I lavori di questo artista sono presenti in importanti Collezioni come quelle del MoMa di New York.
Nel Giardino dell’Hotel Luna di Bolzano approderà il trittico dell’artista partenopeo Alberto Timossi che si è formato fra Genova e Carrara e che ora lavora a Roma. La sua opera, intitolata “Contraccolpi”, raffigura una natura piegata e schiacciata ma pronta a rialzarsi, in attesa del nostro cambio di paradigma: non piegare più la natura al nostro servizio, ma piegare noi stessi al servizio della natura.
Il “Triangolo armonico” di Antonella De Nisco, artista di Reggio Emilia, abiterà il Giardino dell’Hotel Laurino di Bolzano, per portarci a scoprire che solo l’ascolto ci permette di cogliere e di accogliere infinite e straordinarie differenze. Le installazioni di questa artista creano zone di riposo, riparo e cura.
Infine, l’opera surrealista “Tears of the Past” si aggrapperà a una parete del Museion di Bolzano. Il gesto di Sissa Micheli, artista di Brunico, rivela l’immagine della testa dell’imperatrice Sissi incastonata in pietre di quarzo, che sembrano lacrime del passato. Per l’occasione il Museion inviterà i visitatori a seminare una speranza attraverso una distribuzione di semi di Non ti scordar di me.
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