#Freenotfreezed è il nome della campagna lanciata da ActionAid per chiedere al governo strumenti concreti per supportare le donne vittime di violenze “nel percorso di affermazione della loro libertà”, come spiegato dall’organizzazione.
Il sottotitolo della campagna è “Libere dalla violenza, congelate dalla politica”.
La campagna è stata lanciata il 16 novembre con un’installazione di ghiaccio svelata nella centralissima Piazza Di Pietra, a Roma, Claudia Gerini, ambasciatrice di #freenotfreezed. L’opera rappresenta una donna che fa un passo avanti verso il futuro, con coraggio, simbolo della volontà di riprendere in mano la propria vita. Questo però non si realizza perché la donna è congelata “dalla mancanza di politiche adeguate da parte dello stato”, ha sottolineato la vice segretaria generale di ActionAid Italia, Katia Scannavini.
In contemporanea è stata lanciata sul sito di ActionAid una petizione per chiedere al governo “di aiutare concretamente le donne che hanno subito violenza – si legge sul sito -. È necessario adottare politiche integrate, coinvolgendo tutti i Ministeri e gli uffici competenti, affinché venga assicurato alle donne in fuoriuscita dalla violenza il diritto ad un tenore di vita sufficiente, al lavoro dignitoso e alla casa”. A monte il fatto che “il sistema antiviolenza italiano non è in grado di garantire a tutte e in tutti i territori le stesse opportunità a causa di politiche frammentarie e finanziamenti inadeguati”.
Nel concreto, ActionAid chiede al governo di:
GARANTIRE SUPPORTO ECONOMICO
- finanziando adeguatamente e regolarmente il reddito di libertà previsto dalla DL 34/2020, che ad oggi ha permesso di sostenere solamente 2.500 donne in fuoriuscita dalla violenza a fronte delle 21.000 che, secondo l’Istat, solo nel 2020 ne avrebbero avuto bisogno;
- introducendo criteri di accesso agevolati ai servizi e alle misure di contrasto alla povertà per consentire alle donne in percorsi di fuoriuscita dalla violenza in condizioni di fragilità economica di accedervi con maggiore flessibilità.
ADOTTARE POLITICHE STRUTTURALI PER IL RE/INSERIMENTO LAVORATIVO E IL MANTENIMENTO DELL’OCCUPAZIONE
- includendo nelle politiche per il lavoro, a livello nazionale e regionale, disposizioni che rispondano ai bisogni specifici delle donne in fuoriuscita dalla violenza e al fabbisogno occupazionale dei territori (es. tirocini flessibili, offerta formativa regionale attualizzata);
- estendendo da tre ad almeno sei mesi il congedo indennizzato per le vittime di violenza, introdotto con il D.lgs. 80/2015, per assicurare il mantenimento del lavoro;
- introducendo criteri prioritari di accesso ai servizi pubblici per la gestione dei carichi di cura (es. asili nido pubblici, assistenza persone anziane).
ASSICURARE L’ACCESSO A SOLUZIONI ALLOGGIATIVE SICURE E SOSTENIBILI NEL LUNGO PERIODO
- introducendo criteri preferenziali o riserve per le donne in fuoriuscita dalla violenza nelle normative regionali per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica;
- istituendo percorsi ad hoc per l’accesso a strumenti e politiche per favorire l’autonomia abitativa (es. co-housing, fondi di garanzia per inadempimenti o emissione di prestiti, canoni calmierati, sospensione a costo zero delle rate del mutuo sulla prima casa).