Potenziare o ripristinare sedici habitat lombardi, di cui cinque a rischio scomparsa, salvaguardando la sopravvivenza di 22 specie animali e vegetali autoctone. È l’obiettivo principale del bando “Biodiversità e Clima” (BioClima) lanciato da Regione Lombardia con lo stanziamento di 3,5 milioni di euro per far collaborare, con una formula innovativa, enti pubblici e privati coinvolgendoli in progetti di conservazione della biodiversità, di contrasto e adattamento nel tempo al cambiamento climatico e di valorizzazione dei servizi ecosistemici.
Il bando, rivolto agli enti gestori di foreste e aree protette dei siti Natura 2000 e alle Amministrazioni pubbliche in generale, prevede la candidatura di progetti co-finanziati per almeno il 30% e, considerando la raccolta di almeno ulteriori 1,5 milioni di euro provenienti da privati, rappresenta la più grande iniziativa europea di partnership pubblico-privata rispetto ai settori di intervento in oggetto. Agli enti interessati viene messo a disposizione un servizio di assistenza tecnica, erogato grazie a Fondazione Cariplo dallo spin-off dell’Università di Padova Etifor, per supportare nella progettazione degli interventi legati alla misurazione, verifica indipendente e valorizzazione dei servizi ecosistemici e nell’attività di reperimento del co-finanziamento. I partner privati attraverso il co-finanziamento potranno contribuire a generare impatti positivi sul territorio e per i cittadini, ma anche ottenere dichiarazioni di impatto verificate (come tonnellate di CO2 catturate o numero e tipologia di specie salvaguardate) e utilizzabili all’interno di strategie climatiche, di responsabilità sociale d’impresa e di contabilità ambientale.
“Regione Lombardia – afferma Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia – sta investendo decine di milioni di euro per la tutela della biodiversità, che rappresenta proprio uno degli strumenti chiave della strategia di sostenibilità ambientale. Attraverso il bando, che si configura come un innovativo e ambizioso esempio di blended finance tra pubblico e privato – BioClima – prosegue l’assessore Cattaneo – vogliamo fornire uno strumento afficace ed adeguato che consenta di valorizzare il capitale naturale e salvaguardare la biodiversità, favorendo lo sviluppo dell’ambiente in ottica di sostenibilità e di tutela del territorio. I progetti dovranno infatti prevedere, misurare e certificare l’impatto atteso sia sulla biodiversità sia in termini di stoccaggio di CO2 utilizzando procedure e approcci scientificamente rigorosi e riconosciuti internazionalmente. Con questa misura – conclude Cattaneo – confidiamo che cresca la consapevolezza che la biodiversità è un tema rilevante, tanto quanto i cambiamenti climatici”.
Il contesto lombardo conta 246 siti Natura 2000, ovvero aree protette parte di un’ampia rete europea, 115 dei quali sono situati in aree montuose e 130 in pianura. Secondo i risultati delle ultime campagne di rilevamento sullo stato di conservazione degli habitat, il 41% di quelli nell’area alpina si trova in uno stato favorevole, mentre in pianura solo il 10%. Ciò è dovuto principalmente agli agenti inquinanti, all’errata gestione selvicolturale, all’abbandono colturale, agli effetti dannosi provocati dagli incendi e calamità climatiche e soprattutto all’ingresso di specie esotiche particolarmente invasive. Gli ecosistemi più vulnerabili, come gli habitat di alta quota, le aree umide, i prati e i pascoli e alcune tipologie specifiche di boschi, sono seriamente minacciati dal profondo cambiamento del contesto ambientale e socio-economico e, di conseguenza, anche le rispettive flora e fauna. Questa tendenza fa parte di un trend globale più ampio che viene definito la “sesta estinzione di massa”, dove circa il 10% dei 2 miloni di specie conosciute è già scomparso.
I progetti, candidabili fino al 3 maggio 2022, dovranno quindi: contribuire alla creazione di nuove foreste di pianura e al miglioramento di quelle esistenti, in linea anche con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, ampliare la superficie di habitat utili alla conservazione della biodiversità e le infrastrutture verdi, in linea con la Strategia Europea sulla Biodiversità per il 2030, e aumentare nel contempo l’erogazione dei servizi ecosistemici e la loro valorizzazione economica rendendo più resilienti gli habitat e le comunità umane.
Con gli interventi forestali si concorrerà a favorire 22 specie vegetali e animali che popolano questi ecosistemi e che sono a rischio di scomparsa: 9 mammiferi, di cui 8 chirotteri, 2 insetti (Rosalia alpina e Osmoderma eremita), un anfibio, 5 uccelli, tra cui il gallo forcello e il gallo cedrone, 4 muschi e una orchidea (Cypripedium calceolus). Gli interventi integrativi, invece, avranno impatti positivi su decine di altre specie autoctone protette, soprattutto tra i chirotteri e l’avifauna.
“Negli ultimi anni – sostiene Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo – la sensibilità e la consapevolezza sulla centralità dei temi ambientali sono cresciute in modo decisivo: la tutela degli ecosistemi come fattore chiave per il benessere della vita umana e per il suo equilibrio in termini sociali ed economici sta emergendo come un’evidenza sempre più riconosciuta da imprese, associazioni e istituzioni. Attraverso il Bando BioClima, la Fondazione Cariplo vuole supportare concretamente la tutela della biodiversità offrendo l’opportunità ai soggetti che operano sul territorio di accedere a un’assistenza tecnica qualificata, capace di generare nuove competenze in tema di progettazione degli interventi di misurazione e verifica e nelle attività di reperimento di co-finanziamento e sponsorizzazione delle azioni.”
Con riferimento agli interventi nella Rete Natura 2000, particolarmente incentivati dal bando, gli habitat che saranno coinvolti attraverso gli interventi di miglioramento forestale o di ripristino sono 16 di cui 5 prioritari, ovvero a rischio di scomparsa. Il bando può inoltre contribuire all’incremento della superficie degli habitat, specialmente nei territori di pianura, favorendo la conservazione, ad esempio, dei boschi di ontano nero, frassino maggiore e salice bianco.
“Questa iniziativa – aggiunge Alessandro Leonardi, amministratore delegato di Etifor – accende i riflettori sul ruolo cruciale della biodiversità come potente strumento di contrasto al cambiamento climatico nel lungo periodo. Con biodiversità si intende la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono ed include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema. Dalla biodiversità dipende la capacità di una specie o di un ecosistema di reagire, di adattarsi, di ristabilire l’equilibrio, di essere cioè resiliente, a tutte le sollecitazioni ambientali. Maggiore è la diversità e maggiori sono le chance di sopravvivenza. Quindi conservare la biodiversità, che si perde soprattutto per cause antropiche, comporta enormi benefici per l’uomo, diretti e indiretti, non solo economici: protezione di aria, acqua e suolo, conservazione paesaggistica e culturale, stili di vita e salute umana”.
Grazie alle risorse mobilitate da Regione Lombardia e dai soggetti privati interessati al co-finanziamento si stima il miglioramento di circa 200 ettari di boschi esistenti e la creazione di oltre 40 ettari di nuovi boschi con la messa a dimora di almeno 60.000 piante.