Dalla loro impollinazione dipende un terzo del nostro cibo; ecco perché il rischio estinzione a cui sono sottoposte le api è una materia fondamentale. Un nuovo progetto di comunicazione vede coinvolti, proprio sulla sensibilizzazione al tema, l’azienda Ricola, l’associazione Slow Food e i Mieli di Alta Montagna del Presidio, progetto di Slow Food nato per salvaguardare le api e gli insetti impollinatori e con essi la biodiversità e l’agricoltura di alta montagna.
Come ricorda una nota, la salvaguardia dell’ambiente è un tema importante per Ricola, azienda familiare Svizzera da 90 anni attiva nella produzione di specialità a base di erbe officinali naturali. Ricola, profondamente legata alla natura, attribuisce molto valore alla qualità delle sue materie prime che provengono esclusivamente da colture controllate e rispettose dell’ambiente. Le erbe, alla base di tutti i prodotti, vengono, così, coltivate in territorio alpino elvetico e provengono da metodi di agricoltura biologica, ovvero senza l’apporto di fitofarmaci e con l’ausilio di lavoro principalmente manuale da più di un centinaio di aziende agricole elvetiche selezionate.
Con questo nuovo sodalizio Ricola vuole affiancarsi a Slow Food, impegnata nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul drammatico declino delle popolazioni di api e insetti in tutto il mondo, nella promozione di un sistema agricolo pulito che protegga il paesaggio, non danneggi l’ambiente e preservi la biodiversità. Tra le attività di Slow Food in corso, la campagna a sostegno della Ice, Iniziativa dei cittadini europei, Salviamo api e agricoltori che mira a raggiungere un milione di firme entro marzo 2021 per chiedere alla Commissione Europea di agire con urgenza per eliminare gradualmente l’uso di pesticidi sintetici in Ue entro il 2035, salvaguardare la biodiversità con misure apposite e sostenere gli agricoltori durante questa transizione.
Sui social per fare ‘Bee-learning’
Ricola, continua la nota dell’aziende, è cosciente dell’importanza degli impollinatori e, a livello internazionale, supporta Coloss, l’organizzazione che indaga sulla loro scomparsa, ed è altrettanto consapevole che un alto numero di specie di piante selvatiche e coltivate non potrebbero più esistere.
Attraverso un simpatico corso di formazione, denominato Bee-learning, Ricola rende disponibile, a partire dallo scorso 9 novembre, una serie di informazioni attraverso i propri canali social Facebook e Instagram. Le tematiche trattate saranno legate al mondo degli impollinatori con consigli e buone pratiche alla portata di tutti, quali per esempio: sapere quante specie di apoidei esistono; conoscere le tipologie di api oltre a quelle mellifere, in particolare le “api selvatiche” (di montagna), e imparare a riconoscerle; avvicinarsi anche agli altri impollinatori, come vespe, farfalle, tarme, coleotteri, alcune specie di mosche, formiche, ecc.; seguire semplici tutorial per combattere la scomparsa delle api, per esempio costruendo un bug hotel o scegliendo le piante amiche degli impollinatori per il nostro giardino o balcone.