Ha preso il via in questi giorni la piattaforma Obecity Digital Village, con un primo digital talk sul tema del Body Positive, un approccio a se stessi che aiuta ad accettare il proprio corpo anche se non rientra nei canoni predefiniti dagli standard di bellezza contemporanei e che sottolinea l’importanza della salute, della felicità dell’individuo.
La piattaforma è stata pensata per creare momenti di dialogo diretto e confronto con il pubblico, in attesa di un evento fisico programmato per il 2021. Una piattaforma digitale a disposizione della community, che potrà relazionarsi con la redazione e con il pool di dieci esperti del mondo scientifico in ambito nutrizione e comunicazione. Attraverso le chat di discussione messe a disposizione dalla piattaforma, verranno raccolte le richieste degli utenti e verrà dato un feedback a ogni domanda inviata. La comunicazione sarà semplice, seppur basata su evidenze scientifiche, con l’obiettivo di coinvolgere ed educare il più ampio pubblico possibile, in particolar modo i bambini e le loro famiglie. È proprio all’interno della famiglia, infatti, che si assimilano le buone abitudini di vita e alimentazione, ed è in età pediatrica che l’obesità rappresenta il fattore chiave in termini di prevenzione.
Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’obesità e promuovere la prevenzione e l’adozione di corretti stili di vita, divulgando informazioni, strumenti e consigli di facile utilizzo, è l’obiettivo del progetto Obecity, ideato dalla società di comunicazione integrata SG Company con il supporto di Medtronic Italia e presentato il giugno scorso a Milano.
Un impegno che nasce dalla fotografia dello scenario attuale, come segnala una nota: 1 adulto su 10 in Italia, infatti, è obeso (10%) e quasi 4 su 10 sono in sovrappeso (37%). Non solo: i dati aumentano nei bambini, con il 12% di obesi e il 24% in sovrappeso.
“Il punto sostanziale su cui vogliamo fare cultura – ha spiegato Michele Carruba, Presidente Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli studi di Milano e Presidente dell’Advisory Board di Obecity – è questo: oggi l’obesità viene vissuta come un problema estetico e non come malattia. L’obesità è il risultato dell’interazione di molteplici fattori che comprendono cause genetiche, ambientali, epigenetiche e deriva da alterazioni dei meccanismi neuroendocrini che regolano il peso corporeo. Lo stigma nei confronti dell’obesità è causato da una ‘non cultura’. Il problema viene visto come incapacità della persona coinvolta. Dobbiamo riconsiderare il tutto da un punto di vista culturale, insieme. L’obesità è curabile e, non solo, è prevenibile. Se noi spieghiamo alle persone – sin da bambini – come si deve mangiare, le aiutiamo ad investire nella loro salute”.
“Noi come Cittadinanzattiva abbiamo a cuore, tra tanti temi, soprattutto quello relativo alla salute e quindi aderiamo alla campagna per il riconoscimento dell’obesità come malattia – ha commentato Anna Rita Cosso Vice Presidente Nazionale Cittadinanzattiva -. Ci siamo chiesti allo stesso tempo: come possiamo, con la comunità, aiutarci reciprocamente? La battaglia contro gli stili di vita scorretti, contro un’alimentazione sbagliata, è difficile farla da soli. Da qui la possibilità – per fare un esempio – di far muovere le persone, uscendo insieme, con le esperienze dei gruppi di cammino. Esperienze che ci consentono di conoscere meglio le nostre città, sostenendoci e dandoci appuntamenti settimanali, per ritrovare ognuno il proprio corpo” .