Cinema e teatro, vecchi e nuovi palcoscenici per il distanziamento sociale

Era il 1967 quando Marshall McLuhan scriveva il medium è il messaggio. In periodo di covid-19 il mezzo si trasforma e si adatta anche rispetto alla singola arte. Succede quindi che il teatro, rappresentazione del qui e ora, ceda l’hic a favore di web. O  che il cinema faccia appello alla sua vecchia storia per continuare a proiettare.

“Questo non è un progetto dettato dalla pandemia. Questo è il futuro”. Guy Weizman, direttore artistico di Noord Nederlands Toneel e della compagnia di danza internazionale Club Guy & Roni a Groningen nei Paesi Bassi, ha raccontato con queste parole come il periodo storico abbia trasformato il suo lavoro. Il 14 marzo, 2 giorni dopo che fossero applicate le misure restrittive nel Paese in cui vive, si sarebbe dovuto esibire con Before/After. Lo show è stato registrato con l’ausilio di 9 telecamere e si è proceduto alla rappresentazione attraverso un ‘teatro virtuale’. Un sogno che si è avverato proprio grazie alla crisi, che ha consentito all’artista di far crescere via internet il suo teatro. Weizman ha anche ideato NITE Hotel, un ambiente digitale, dove a partire dal 28 aprile, per cinque giorno sono state realizzate esibizioni, alcune dal vivo, oltre alla prima di Before/After. La stanza virtuale in cui poter assistere alle performance ospitava fino a 1000 persone e il tutto si svolgeva gratuitamente.

In Italia Andrea Rivera, autore attore e cantautore, ha proposto un teatro 2.0 “The Best(ia) of Rivera”, uno spettacolo live a pagamento disponibile da domani e fruibile e scaricabile dalla piattaforma Vimeo. Ritenendo il web l’unica speranza di sopravvivenza per le maestranze delle varie arti, Rivera ha infatti dichiarato che spera che il video diventi virale: “La risata rafforza il sistema immunitario”. 

Intanto anche il cinema pensa a una sua riformulazione per le prossime aperture. Stando alla necessità di distanziamento, si potrebbe recuperare una moda degli anni 50/60 con il ritorno dei Drive In. A pensarci per prima sono stati proprio gli americani, dove alcuni proprietari di Drive In si stanno attrezzando per una ripresa post pandemia, in cui le famiglie possano godere della visione dei film all’interno delle proprie vetture. 

Intanto c’è chi come Alice ha lanciato l’iniziativa Cinema da Casa, partita da Roma e accolta e seguita da vari Paesi tra cui Francia, Polonia, Svizzera e Venezuela, di proiettare i film sulle facciate dei palazzi. Quasi un ritorno al cinema passato che si svolgeva spesso nelle piazze. 

Sui muri sono apparsi spezzoni di film da Nuovo cinema paradiso di Giuseppe Tornatore a Tempi moderni di Charlie Chaplin. “In Italia tante città hanno aderito, solo a Roma proiettano i quartieri Monte Mario, Centocelle e San Lorenzo, ma anche a Torino, il condominio Via Santagiulia 55, Palermo e Bari -, ha raccontato in un’intervista a La Repubblica Fabia Bettini, ideatrice della sezione parallela del festival di Roma dedicata ai ragazzi -. Le proiezioni nascono dall’idea di usare come schermo gli spazi di vita delle persone, proiettare le trame e le immagini dei film che ci legano per aver modo di stare insieme, anche se lontani”. 

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