Lavazza lancia, dal 5 giugno sul servizio in streaming di Amazon Prime Video, il docu-film “Coffee Defenders, a Path from Coca to Coffee” (https://youtu.be/UQcBJD8Q3QU) del regista Oscar Ruiz Navia, una delle voci più riconosciute del cinema colombiano contemporaneo. Il documentario è stato realizzato in collaborazione con l’agenzia creativa We Are Social e sarà disponibile inizialmente in Italia, Stati Uniti e Regno Unito.
Protagonista della storia di emancipazione femminile e di coraggio è la vera storia di Johana, una ragazza colombiana che durante il conflitto armato causato dalla guerriglia delle FARC ha perso tutto, ma che è riuscita a riprendere in mano la sua vita e quella dei suoi sei figli, restando con tenacia nella sua comunità, nei territori fertili e incontaminati del Meta, una regione caffeicola ai piedi della cordigliera della Ande. Qui nel 2013 le famiglie di agricoltori come quella di Johana hanno ricevuto dal governo colombiano i terreni prima usati per colture illegali e qui la Fondazione Lavazza è attiva con un programma di sviluppo sostenibile che ha risollevato le condizioni socioeconomiche di oltre cento di queste famiglie, aiutandole a far rifiorire le piantagioni di caffè.
Una piantina di caffè è il simbolo della rinascita: una piantina che la protagonista porta con sé nel viaggio dalla sua terra di origine fino alla Costarica, dove sarà conservata per sempre nel Centro Agronomo di Cartago. Nel suo viaggio Johana è accompagnata da Alexandra Roca, una reporter che con particolare sensibilità si è occupata di vari temi in oltre 14 paesi del mondo, dai diritti delle donne ai movimenti delle comunità indigene: tornata in Colombia per documentare la ripartenza del paese, la aiuterà a raccontare se stessa, le sue difficoltà e le sue speranze; passo dopo passo, le due protagoniste viaggeranno tra le straordinarie bellezze della natura sudamericana e attraverso numerose testimonianze, in un percorso di rinascita e di passaggio dalla guerra alla pace.
“La comunicazione digital ha una rilevanza sempre più strategica per Lavazza grazie alle numerose opportunità che ci offre per avvicinare nuove audience giovani attraverso forme di narrazione contemporanee e coinvolgenti, ha dichiarato Lorenzo Giorda, Global Head of Digital Marketing di Lavazza. “Questo progetto diventerà un filone di comunicazione e di posizionamento dell’azienda e riteniamo che il docu-film rappresenti un’importante asset per raccontare attraverso un linguaggio differente, visivo, autentico e universale il tema della sostenibilità, che è parte integrante del nostro business da molti anni e che ci caratterizzerà da qui in avanti. Nel futuro, infatti, il documentario vivrà sia a livello digitale che fisico in altri luoghi poiché non si tratta solo di un prodotto di entertainment ma di un veicolo di messaggi forti e contemporanei”.
“Coffee Defenders, a Path from Coca to Coffee” si inserisce nel progetto Lavazza “Coffee Defenders”, un’iniziativa che trae ispirazione dalle storie dei produttori beneficiari dei progetti della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus che oggi supporta e finanzia, sia autonomamente, sia attraverso collaborazioni pubbliche e private, 24 progetti in 17 paesi in 3 continenti, a beneficio di oltre 97.000 coltivatori di caffè. Il docu-film mira al coinvolgimento sui temi della sostenibilità della “coffee community”, ossia gli amanti del caffè, un prodotto agricolo particolarmente vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici.
“Credo che sia un progetto speciale, un’opera cinematografica, per la quale sono stato coinvolto per la mia esperienza nella regia di documentari e fiction: per questo mi sono subito sentito a mio agio, felice di affrontarlo. Durante le riprese ho imparato tanto sulla storia di questo paese, ascoltando diverse testimonianze: per questo sono molto grato per aver fatto parte di “Coffee Defenders, a Path from Coca to Coffee”, ha dichiarato Oscar Ruiz Navia, regista.
Alexandra Roca, reporter co-protagonista: “Questo documentario ha molti significati, ma il principale, a mio parere, è che il cambiamento deve avvenire dentro noi stessi: Johana ne è un vero esempio. Ho imparato molto da lei, grazie alla resilienza e alla tenacia che ha dimostrato. La sua capacità di sopravvivenza l’ha trasformata in una donna indipendente. Questo, per me, è ciò che emerge di più da questo film, è il suo significato più profondo”.
Il documentario, il cui lancio verrà supportato da una campagna sui canali social dell’azienda, è frutto di due anni di lavoro dall’inizio del progetto e vanta un cast di 11 personaggi. Al documentario ha lavorato per We Are Social un team di 14 persone e la casa di produzione è Ochurus!.