Sono competenti e capaci, eccellono nelle loro professioni muovendosi nei diversi ambiti della società, eppure raramente sono identificate come ‘esperte’. Numerose ricerche sulle donne nell’informazione indicano che a spiegare e interpretare il mondo sono quasi sempre gli uomini: nell’82% dei casi secondo i risultati nazionali del Global Media Monitoring Project 2015. Partendo da questo dato l’Osservatorio di Pavia e l’associazione Gi.U.Li.A., con lo sviluppo di Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, hanno lanciato nel 2016 www.100esperte.it, una banca dati online con 100 nomi e CV di esperte di STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), un settore storicamente sotto-rappresentato dalle donne e al contempo strategico per lo sviluppo economico e sociale del nostro paese. Il sito realizzato con l’intenzione di crescere nel tempo vanta oggi una preziosa community di professioniste il cui numero è più che triplicato.
“Come dimostrano le decine di appelli per dare, in questo momento così difficile, maggiore visibilità e rappresentanza politica alle donne – a partire da #dateci voce, che sottolinea come nella task force guidata da Vittorio Colao, ci siano solo 4 donne su 17 uomini – la società civile si sta muovendo per mettere in luce l’impegno e il ruolo delle donne troppo spesso ignorato o sottovalutato – Queste le parole di Giovanna Pezzuoli, giornalista di GiULiA -. Se ne è accorta persino la stampa main stream che di recente ha sottolineato come i Paesi con leader donne abbiano affrontato meglio l’emergenza della pandemia, dall’Islanda a Taiwan, dalla Nuova Zelanda alla Norvegia, dalla Danimarca alla Germania. In questa direzione il nostro piccolo contributo è stato chiedere un breve video alle 300 esperte della nostra community per sapere come vedono il domani, a partire dalle loro competenze. E le risposte sono state varie e suggestive, da chi auspica un nuovo equilibrio fra umanità e pianeta a chi sottolinea il ruolo della riconversione industriale, da chi vede nella diffusione dello smart working la soluzione per una società più efficiente e sostenibile a chi si rivolge ai modelli matematici per predire i contagi. Sono fisiche, chimiche, mediche, biologhe, ingegnere, economiste ed esperte di politica internazionale, che possono contribuire a trovare soluzioni alle grandi sfide che ci aspettano”.
Il progetto gode del patrocinio della RAI Radiotelevisione Italiana, del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e della Consigliera Nazionale di Parità istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.