Un premio ai contenuti mediali e ai personaggi che nel 2019 hanno contribuito a una rappresentazione valorizzante e inclusiva delle persone e delle tematiche legate alla diversity. Sono i Diversity Media Awards, gli ‘Oscar dell’Inclusione’, organizzati dalla no-profit Diversity.
“È stata un’edizione molto diversa dalle altre, ma siamo davvero felici del risultato – ha sottolineato Francesca Vecchioni, presidente di Diversity -. Abbiamo cercato di trasformare il limite di non poter realizzare un evento dal vivo con tutto il calore e la partecipazione che questo comporta, in opportunità: il digitale ci ha permesso di raggiungere e avere con noi anche amiche e amici lontani, e giocare ancora di più con la creatività. Abbiamo ritenuto fondamentale, ancor di più quest’anno, celebrare chi nei media favorisce una rappresentazione valorizzante delle diversità, ed è per questo che il nostro grazie sincero è a tutte le nominate e i nominati: mai come ora infatti abbiamo bisogno di inclusione”.
Nati nel 2016 come riconoscimento dedicato alla rappresentazione nei media di persone e temi LGBT+ e da sempre attenti all’intersezionalità del racconto in relazione alla diversity, dalla scorsa edizione i Diversity Media Awards si estendono alla rappresentazione della diversità nelle aree genere e identità di genere, orientamento sessuale ed affettivo, etnia, età e generazioni, disabilità.
I vincitori
Quest’anno i vincitori di categoria sono stati: Miglior Programma Tv Propaganda Live; Miglior Film Italiano Mio fratello rincorre i dinosauri; Miglior Serie TV Italiana La compagnia del cigno; Miglior Serie TV Straniera Euphoria; Miglior Programma Radio Ordinary Girls (Radio Popolare); Miglior Campagna pubblicitaria Love people, not labels (OVS); Personaggio dell’Anno Emma Marrone; Influencer dell’anno Fumettibrutti; Miglior Prodotto Digitale Profilo di Venti; Miglior Serie Kids Berry Bees.
Durante la cerimonia di premiazione sono stati attribuiti anche i riconoscimenti all’informazione: Miglior servizio TG a TG1 (per il servizio Divano, addio firmato da Paolo Sommaruga), Miglior Articolo Stampa Quotidiani a Il Fatto Quotidiano (per l’articolo Io survivor dell’esercito dei morti invisibili firmato da Maddalena Oliva), Miglior Articolo Stampa Periodici a L’Espresso (L’Italia è omofoba firmato da Simone Alliva), e Miglior Articolo Stampa Web a donnamoderna.com (E se la menopausa non esistesse? firmato da Elisa Venco).
I Diversity Media Awards sono realizzati con il Patrocinio del Comune di Milano e della Commissione Europea, con il sostegno del Comitato Interministeriale per i Diritti Umani e grazie al supporto di aziende come Absolut, Google e Lierac.