Domenica 29 gennaio a Milano la sesta edizione della Corsa per la Memoria

Domenica 29 gennaio 2023 si terrà a Milano la sesta edizione della Run for Mem, la corsa non competitiva per la Memoria organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme alla Comunità ebraica milanese. 

Dal Memoriale della Shoah cittadino all’ex hotel Regina sede dei nazisti, dalle pietre d’inciampo disseminate nel manto stradale alla sinagoga di via della Guastalla centro della vita ebraica di ieri e di oggi.

Un percorso breve e un percorso lungo (rispettivamente di 4,8 e 12 chilometri) permetteranno di far crescere la consapevolezza dei partecipanti sul significato di alcuni luoghi chiave della città “Medaglia d’Oro della Resistenza” e simbolo della vittoria contro il nazifascismo. Una possibilità aperta a tutti: atleti, famiglie, semplici camminatori.

“L’idea è di affermare la vita, che continua nonostante tutti i tentativi, perpetrati nel corso dei secoli, di sterminare gli ebrei, così come altre popolazioni, con genocidi e massacri. La vita continua e la forza di vivere, a volte di sopravvivere, va trasmessa con convinzione, avendo il coraggio di raccontare quanto accaduto affinché non si ripeta mai più. Lo faremo con la partecipazione di tutta la cittadinanza, attraverso un percorso nel quale incroceremo la storia; correndo assieme trasmetteremo questo forte messaggio di vita”, dichiarano UCEI e Comunità ebraica di Milano nel dare appuntamento al 29 gennaio.

Testimonial della Run for Mem il marciatore israeliano Shaul Ladany, sopravvissuto bambino alla deportazione in campo di sterminio e poi alla strage perpetrata dai terroristi palestinesi ai Giochi di Monaco del 1972. Al suo fianco l’ex mezzofondista Alberto Cova, campione olimpico dei 10000 metri piani a Los Angeles ’84.

L’ente per il supporto tecnico della Run for Mem è Stramilano. Hanno dato finora il loro patrocinio all’evento: Comune di Milano, UGEI, Sochnut, CDEC e CONI. L’iniziativa è realizzata con il contributo di World Jewish Congress ed European Jewish Congress, con il supporto di Associazione Medica Ebraica e CRI.
È possibile partecipare alla corsa iscrivendosi gratuitamente sul sito www.ucei.it/runformem.

ALCUNE TAPPE SIGNIFICATIVE DELLA RUN FOR MEM 2023 A MILANO

DOMENICA 29 GENNAIO 2023

PIAZZA EDMOND SAFRA: RADUNO ORE 10.00, PARTENZA ORE 10.30

Tappe percorso breve:

Piazza Edmond Safra

Corso Venezia 39 (pietra d’inciampo per Wanda Vera Heiman)

Sinagoga – Via della Guastalla

Tappe e passaggi percorso lungo:

Piazza Edmond Safra

Corso Venezia 39 (pietra d’inciampo per Wanda Vera Heiman)

Sinagoga – Via della Guastalla

Piazza Fontana (pietra di inciampo per Luigi Vacchini, di fronte al Comando dei Vigili in via Beccaria)

Piazza del Duomo

Piazza della Scala (Palazzo Marino e Teatro della Scala)

Ex Albergo Regina – Via Silvio Pellico

Palazzo Carmagnola – Via Rovello (sotto le finestre delle stanze dove tra il ’43 e il ’45 i miliziani delle famigerate squadracce Muti torturavano, uccidevano e consegnavano alle SS ebrei e antifascisti)

Scuola ebraica – Via Eupili

Sinagoga – Via della Guastalla (arrivo)

Memoriale della Shoah

L’area dove oggi sorge il Memoriale della Shoah di Milano originariamente era adibita alla movimentazione dei vagoni postali, e tra il 1943 e il 1945 fu il luogo in cui migliaia di ebrei e oppositori politici furono caricati su vagoni merci, trasportati al sovrastante piano dei binari. Una volta posizionati alla banchina di partenza venivano agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz- Birkenau, Mauthausen e altri campi di sterminio e di concentramento, o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.

Il 6 dicembre 1943 partì il primo convoglio di prigionieri ebrei (169 persone, ne tornarono 5), il 30 gennaio 1944 il secondo, entrambi diretti ad Auschwitz-Birkenau. Soltanto 22 delle 605 persone deportate quel giorno sopravvissero.

Ex Albergo Regina

Il 13 settembre 1943 l’albergo Regina fu requisito dall’esercito tedesco. L’elegante edificio divenne sede della Sicherheitspolizei (la polizia di sicurezza, che comprendeva anche la Gestapo e la polizia criminale) del Sicherheitsdienst, il servizio segreto delle SS e dell’Ufficio IV B4, incaricato della persecuzione contro gli ebrei.  L’albergo, protetto da barriere di filo spinato e illuminato di notte dalle cellule fotoelettriche, ospitò al suo interno spietati gerarchi e ufficiali nazisti, come il colonnello Walter Rauff e il capitano Theodor Saevecke. Qui i nazisti, con la collaborazione dei repubblichini, torturarono e uccisero ebrei, partigiani, oppositori politici. E qui Saevecke fece partire l’ordine che portò all’eccidio dei 15 martiri di piazzale Loreto del 10 agosto 1944.

Dopo la guerra l’albergo riprese la sua normale attività. Nel 2010 Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Anpi, promosse l’affissione di una targa commemorativa dei crimini che vi furono compiuti poi svelata sulla parete esterna dell’edificio.

Scuola di Via Eupili

Ai numeri civici 6 e 8 di via Eupili si trovano due palazzine, che un tempo erano la sede della Scuola ebraica di Milano, che fu ampliata e radicalmente trasformata subito dopo l’emanazione delle leggi razziste del 1938, quando il regime fascista decretò l’espulsione dalle scuole di ogni ordine e grado degli studenti e degli insegnanti classificati di “razza ebraica”. La comunità israelitica, presieduta da Federico Jarach, prese in pochi giorni la decisione di costituire in queste due villette una scuola secondaria superiore per studenti ebrei, oltre ad ampliare le scuole elementari e medie che già esistevano. A partire dal mese di settembre del 1943 tenere aperta la scuola divenne sempre più pericoloso: si decise comunque di portare a termine gli esami della sessione d’ottobre, che fu per questo definito “il mese eroico della scuola”. La scuola fu riaperta nell’ottobre 1945.

Sinagoga centrale

Edificata nel 1892, ricostruita nel 1947 e ancora ristrutturata nel 1997, è il principale luogo di culto della Comunità ebraica di Milano. Nell’agosto del 1943, durante un bombardamento, il tetto della sinagoga fu colpito da spezzoni incendiari che causarono la distruzione pressoché completa dell’edificio. Si salvò soltanto la facciata. La sinagoga fu inaugurata su su progetto di Luca Beltrami, uno dei più eminenti architetti italiani dell’epoca. L’edificio ripeteva uno schema basilicale, a tre navate, secondo i nuovi indirizzi dell’emancipazione.

Piazza Beccaria (pietra di inciampo per Luigi Vacchini)

Luigi Vacchini nasce a Lodivecchio (LO) il 19 giugno 1883 da Francesco Vacchini ed Ernesta Veneroni. Sposa Ester Maria Re e hanno due figli: Francesco ed Angela. Assunto dal Comune di Milano nel 1906 come “Vigile urbano allievo”, rimane nel corpo della polizia municipale sino al marzo 1944, quando sarà arrestato. In precedenza era stato combattente nella Prima guerra mondiale e mobilitato per cinque anni. Di idee socialiste, anche se non iscritto ad alcun partito, sin dall’inizio della lotta di Liberazione si occupa di raccogliere denaro da destinare alla Resistenza. Un fascista, vicino di casa, lo denuncia e militi della Brigata Muti lo prelevano il 1° marzo 1944. Il suo destino è rapidissimo: dopo pochi giorni a San Vittore, è deportato al campo di transito di Fossoli e da qui, l’8 marzo, a Mauthausen (dove arriva il 11 marzo). A fine marzo è ad Ebensee: anziano e già ammalato, non supera la prima giornata di lavoro forzato di scavo nelle gallerie. Muore il 1° aprile 1944.

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