L’umanità dipende dalla terra. E la terra è madre. Sin dalle più antiche civiltà, il culto della terra la vedeva come colei che nutre, colei che dona la vita. Dalla Pachamama Inca a Demetra dea greca del grano e dell’agricoltura Ecco perché, parlare di terra e di donne offre spazio a un connubio naturale, che oggi, ancora una volta, si pone come alternativa costruttiva e creativa a un maschile, non necessariamente di genere, sicuramente di principio, che ‘consuma’.
È il caso di ‘Donne e terra‘, un progetto di agricoltura al femminile, nato e cresciuto ‘spontaneamente’ su Telegram e che si propone sviluppi sul territorio: al centro il rapporto tra il femminile e il pianeta su cui viviamo. Ne abbiamo parlato con il gruppo amministratore del canale.
Cosa è ‘Donne e Terra’?
È un progetto che mira a organizzare un gruppo di donne a parlare di prodotti agricoli e artigianato di qualità, è un esperimento, una sfida per capire un gruppo di donne, senza la presenza degli uomini cosa riuscirà a fare.
Quali sono i vostri obiettivi?
Vogliamo ricercare attraverso questo gruppo eccellenze presenti nel territorio italiano e promuoverle attraverso vari canali e social. Il tentativo è quello di rivalutare e promuovere le piccole e medie aziende agricole e anche l’artigianato locale.
L’obiettivo è quello di costruire un sito dove sponsorizzare i prodotti agricoli e artigianali italiani, perché facciamo questo? Perché le persone si abituino a mangiare prodotti di qualità comprati direttamente nelle aziende agricole anziché nella grande distribuzione.
Dal controllo alla libera creatività
Perché un progetto di agricoltura al femminile
Abbiamo pensato di creare un gruppo riservato alle donne perché ci sono parecchi gruppi che discutono liberamente ma, involontariamente, l’uomo ha la tendenza di prendere il controllo della discussione quindi in qualche modo rallenta la capacità creativa della donna e anche la volontà di esporsi.
Quali sono gli elementi che accomunano le donne alla terra?
La terra è vista come la madre e attraverso essa si producono prodotti che sono per noi linfa vitale mentre la donna è colei che rispettando una legge naturale da vita ad un figlio. Entrambi elementi straordinari e in simbiosi tra loro.
Un comparto da valorizzare
La terra è madre che accoglie e nutre tutti indistintamente, un progetto al femminile può essere elemento di inclusione?
Può essere assolutamente un progetto di inclusione, in Italia una sola attività su sei è guidata da donne, alcuni studi però sostengono che le donne sono più adatte ad individuare i bisogni del mercato e a coglierne le opportunità. Attraverso Donne e Terra vogliamo sottolineare l’impegno e la professionalità del comparto femminile.
Su quali temi vi muovete?
I temi sono agricoltura ecologica e piccole aziende artigianali. Il nostro obiettivo è rilanciare la piccola e media impresa agricola e artigianale gestita da italiani e non dalle multinazionali, vogliamo fornire appoggio a chi produce prodotti di qualità. Attraverso questo nostro progetto c’è l’intenzione di verificare la qualità dei prodotti e di creare uno spazio per le recensioni.
Mi permetto di aggiungere perché noi vediamo giusto promuovere anche la piccola bottega artigianale, la nostra origine è la terra che fornisce materie prime attraverso le quali in Italia si è creato un artigianato di qualità che troviamo giusto promuovere e sostenere anche perché c’è un legame con dei valori che si stanno perdendo.
Quali azioni avete intrapreso e quali volete intraprendere?
Vogliamo intraprendere un cammino di consapevolezza di acquisto e consumo dei prodotti. Ci nutriamo o meglio, compriamo del cibo con l’obiettivo di nutrirci ma molto spesso non facciamo un’indagine sulla qualità dei prodotti che acquistiamo. È importante l’acquisto da aziende biologiche e che hanno protocolli di qualità. In alcuni casi si potrebbero trovare anche attraverso la Grande Distribuzione ma non siamo d’accordo sulla modalità di sfruttare il piccolo e medio produttore.
Corpo e anima in equilibrio
Di cosa ci dovremmo nutrire, nella vostra visione?
Anche in questo caso è importante essere in equilibrio con lo spirito anche grazie ad una corretta alimentazione e circondarsi di anime belle e positive, le persone che hanno queste qualità fanno bene allo spirito. Anche qui vorrei aggiungere che il prodotto artigianale (visto che anche le cose belle fanno bene allo spirito) ha un’anima, ha una storia che in qualche modo ti trasmette emozioni.
Semplificando, nella vita non servono grandi cose: vivere in un ambiente sano, meglio se circondato dal verde, frequentare persone che emanano energia positiva, circondarsi di cose che hanno un’anima (come gli oggetti di artigianato di cui prima ho accennato), mangiare sano e prendersi cura del proprio corpo in pieno.
Oltre 30 anni di esperienza nel mondo del giornalismo e della comunicazione aziendale; da oltre 5 anni è consulente alla comunicazione positiva.Si occupa dello sviluppo della persona attraverso strumenti a mediazione artistica espressiva, come professional counselor a mediazione corporea e teatrale