Economia circolare e alta moda: nasce Clothest

Raccoglie e vende abiti usati di brand del lusso per finanziare i progetti di assistenza della Casa Famiglia Caritas di Montevarchi, che aiuta circa 200 persone all’anno, con ospitalità per 40 persone mista tra residenze stazionarie e temporanee. È Clothest, realtà che nasce nel 2015 all’interno delle mura della Casa Famiglia Caritas di Montevarchi, dalla volontà di un gruppo di giovani di aiutare le persone accolte. 

In spirito di second hand economy, il progetto nasce da un’associazione di volontariato, Francesco The S-Hope, trasformato, appunto in Clothest, sotto la guida del Direttore Creativo e strategico Paolo Iabichino insieme a giovani talenti della moda e partner professionali.

Paolo Iabichino

I capi donati, chiusi nell’armadio e spesso inutilizzati, vengono così valorizzati per favorire uno sviluppo solidale. L’obiettivo, nel prossimo futuro, è di ampliarne ulteriormente l’impatto sociale, coinvolgendo nel proprio organico anche le stesse persone svantaggiate accolte nella Casa Famiglia a cui vanno i proventi.

Con 24 miliardi di euro generati nel 2019, una crescita costante del 33% negli ultimi cinque anni, la second hand economy comincia a rompere i paradigmi anche in Italia.
Comprare e vendere usato, si colloca al quarto posto tra i comportamenti sostenibili più diffusi tra gli italiani come emerge dalla sesta edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy, condotto da BVA Doxa, sulo stato dell’arte dell’economia dell’usato in Italia nel 2019. 

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