Leconomia circolare e i vantaggi che questa può portare non solo allambiente e al pianeta ma anche alle aziende, limitando i costi e il dispendio di materie prime ed energia, minimizzando scarti e perdite, prevenendo così esternalità ambientali negative e realizzando al contempo nuovo valore sociale e territoriale, è al centro degli appuntamenti di Circular Economy Events, organizzati da MCE Mostra Convegno Expocomfort.
Il primo, Circular economy: modello di crescita rigenerativa, con la collaborazione dellEnergy & Strategy Group del Politecnico di Milano, suggerisce al settore HVAC (Heating, Ventilation and Air Conditioning) un cambio di prospettiva: da un sistema economico lineare a circolare amplificando il concetto di sostenibilità attraverso la massimizzazione delluso e la valorizzazione del prodotto nella fase di fine vita.
Nel mondo del costruito (building e impiantistica) il risparmio economico generabile attraverso ladozione delle pratiche manageriali per lEconomia Circolare si può stimare in circa 37 miliardi di euro annui al 2030 ha dichiarato il prof. Davide Chiaroni, del Politecnico di Milano . Di questi, circa 9,2 miliardi di euro possano derivare dalladozione di soluzioni di modelli di take back attraverso i quali le aziende produttrici possono recuperare i propri prodotti. 7,4 miliardi di euro dipendono dalla diffusione del design for re-manufacturing/re-use e altri 7,4 miliardi di euro per pratiche di design for disassembly.
In Italia barriere culturali all’economia circolare
Purtroppo in Italia sono ancora troppe le barriere alladozione di un modello di economia circolare: Ostacoli di tipo culturale e organizzativo, regolatore, tecnologici, di mercato e di prodotto da un lato, ostacolano la sua applicazione ai cicli tecnici e, dallaltro, limitano limpatto sulla crescita economica ha proseguito il prof. Chiaroni . Possiamo valutare la rilevanza che questi ostacoli hanno sul potenziale economico italiano, ma anche individuare le enormi opportunità che si propongono, come lottimizzazione delle risorse, la riduzione dei costi di produzione e approvvigionamento dei materiali, il minore impatto ambientale.E siamo solo allinizio di un percorso che ci porterà a valutare quali trasformazioni intervengano nella progettazione di prodotto, processo e sistema verso catene del valore circolari e quali implicazioni valgano per lindustria manifatturiera” sottolinea Marcello Colledani, del Dipartimento di Meccanica del PoliMI.
Lattuale generazione di prodotti HVAC ha beneficiato degli adeguamenti derivati dalla messa al bando di gas dannosi per lambiente e lintroduzione di nuovi refrigeranti e a basso GWP (Global Warning Potential), ma essendo caratterizzati da un ciclo vitale di lungo periodo le innovazioni tecnologiche devono muoversi verso dinamiche di Design for Disassembly*, Design for Recycling, Reuse e Remanufacturing** per offrire maggiori opportunità in termini di efficienza e vita utile del prodotto. Michele Albieri, della Commissione Tecnica di Assoclima ha sottolineato come fin dalla progettazione delle nuove macchine si dovrebbe tener conto della possibilità di intervenire, così da allinearla allevoluzione tecnologica e normativa. Emerge infatti la necessità di una stretta collaborazione con i fornitori, in unottica di standardizzazione dei componenti per facilitarne la sostituzione.
Perché si sviluppino ecosistemi virtuosi di economia circolare è necessaria lintroduzione del concetto di simbiosi industriale’ che viene caratterizzata dal coinvolgimento dei settori produttivi, tradizionalmente separati, con un approccio integrato finalizzato a promuovere vantaggi competitivi.
Il distretto più rappresentato è quello della moda/design, che copre il 25% dei progetti presentati, seguito dalla produzione di software (13%) dallR&S in ambito ingegneria/biotecnologie, con l11%.