La donna come valore importante e l’uomo in ascolto. Sono gli elementi su cui si basa il progetto fotografico ‘Essere Donna’, un percorso ancora in fase di attraversamento come racconta il suo autore, il fotografo Paolo Barbera. Partendo da riferimenti culturali umanistici, come Richard Avedon e Simone De Beauvoir, cerca di riprendere la donna al di fuori degli stereotipi, nella sua essenza.
“A volte invertiamo anche i ruoli per gioco – racconta -. Cercando di usare il linguaggio fotografico nella sua vera dimensione, una forma espressiva e non giudicante. Spesso è capitato che di fronte alla lente della macchina fotografica in un primo momento le persone si auto giudicano, dicono, non sono bella, non sono fotogenica. Un po’ come quando si decide di buttare via il cibo sano”.
L’intento di Barbera è cercare il momento in cui ci si manifesta per quello che si è “cercando di cogliere quella umanità con l’intento di valorizzarla. Durante il percorso, molte sono state le scoperte visive – aggiunge l’autore del progetto – soprattutto che fra Uomo e Donna sono molti più i punti in comune. Le differenze, gli stereotipi si rompono e anche l’uomo, a cui da sempre è attribuita una parte attiva si trova a suo agio anche nella fragilità e nell’ascolto”.
Uno dei punti di partenza è anche, tema forte del ‘900, la scissione dell’individuo fra lavoratore remunerato, che ha guadagnato più spazio, e persona col suo tempo libero. “In questo progetto cerchiamo di valorizzare la persona in quanto tale pensando che forse la soluzione ce l’abbiamo davanti agli occhi e ancora non ce ne rendiamo conto – commenta ancora Barbera – l’essere umano attraverso la fiducia e la responsabilità ha delle qualità straordinarie da sviluppare in totale autonomia e da mettere a disposizione nella comunità. Diventa assolutamente prioritario investire molto sulla cultura, cominciare a togliere le differenze ideologiche sul linguaggio, rielaborare la cultura del patriarcato, realizzare centri di accoglienza per le donne , i consultori e centri di ascolto sia per donne che per uomini. Scoprire che la parità di genere è una convenienza per tutti e che il sogno di accendere la televisione o aprire il giornale e finalmente vedere le storie di persone normali con tutte le loro differenze e valori è una grande ricchezza che piano piano si sta realizzando”.
Un viaggio nel mondo dell’essenza femminile, aperto al maschile, per ora fruibile in digitale, in attesa di trasformarlo in una mostra che possa ospitare dal vivo donne e uomini interessati a uno sguardo autentico.