Massimo Cirri e Sara Zambotti

Il mondo cambia, se s’illumina di meno

Dal 2005 raccoglie la sensibilità alle tematiche della sostenibilità e invita ad azioni responsabili di rispetto del pianeta in cui viviamo, dando un quadro molto chiaro della crescita di attenzione nei confronti di queste tematiche. In occasione del 26 marzo, in cui torna l’iniziativa di ‘Caterpillar’ di Radio2, intervistiamo i conduttori Massimo Cirri e Sara Zambotti.

In 17 anni è riuscita a fare spegnere monumenti come la Torre di Pisa, il Colosseo, l’Arena di Verona, palazzi come il Quirinale, il Senato e la Camera, moltissime piazze di paesi e non solo italiani: si è spenta la Tour Eiffel, il Prater di Vienna, il Foreign Office. In decine di Musei si organizzano visite guidate a bassa luminosità, nelle scuole si discute di efficienza energetica, in tanti ristoranti si cena a lume di candela, in piazza si fa osservazione astronomica approfittando della riduzione dell’inquinamento luminoso. Ma anche nel loro piccolo tanti cittadini hanno fatto cene a lume di candela, così come tante aziende hanno dato il loro appoggio a questa iniziativa tutta italiana.
‘M’illumino di meno’ è infatti la Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili lanciata da Caterpillar e Radio2 nel 2005, che quest’anno torna venerdì 26 marzo ed è dedicata al ‘Salto di Specie’: l’evoluzione ecologica nel nostro modo di vivere, che dobbiamo assolutamente fare per uscire migliori dalla pandemia.
Nel mese di marzo, quindi, la trasmissione Caterpillar ha invitato a raccontare i piccoli e grandi Salti di Specie nelle nostre vite, in vista del prossimo appuntamento.

Dall’inizio di M’illumino di Meno il mondo è cambiato. L’efficienza energetica è diventata un tema economico rilevante e le lampadine a incandescenza che Caterpillar invitava i primi anni a cambiare con quelle a risparmio energetico, adesso, semplicemente, non esistono più. Ma spegnere le luci e testimoniare il proprio interesse al futuro dell’umanità resta un’iniziativa concreta, non solo simbolica, e molto partecipata.
La crescita dell’attenzione a questi temi è evidente anche dall’istituzione, quest’anno, del Ministero per la transizione ecologica capeggiato da Roberto Cingolani, presente anche alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2021 dell’iniziativa, insieme al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, tenutasi, online, il 24 marzo.

Moltiplicatori di sensibilità

I conduttori della trasmissione Caterpillar Massimo Cirri e Sara Zambotti, voci e anima di ‘M’illumino di meno’, ci raccontano come si è evoluta negli anni questa bella iniziativa, e quanta strada c’è ancora da fare.

Siamo arrivati alla 17esima edizione di M’illumino di meno. Come si è evoluta dal 2005 a oggi l’iniziativa e come è cresciuta l’attenzione degli ascoltatori?

Massimo Cirri
: Devo ammettere che ha subito uno sviluppo che non ci aspettavamo. All’epoca c’erano in Italia solo sei persone che avevano un pannello fotovoltaico sul tetto: uno era un nostro ascoltatore di Ravenna, un altro un signore che si chiama Beppe Grillo, mentre ora sono milioni gli italiani che prima di abbracciare figli e moglie vanno a vedere quanti kilowatt ha prodotto l’impianto fotovoltaico.

Quando l’abbiamo lanciata, pensavamo allora che fosse una cosa di nicchia, mentre, in realtà, il pensiero di che cosa ognuno può fare per dare un futuro al mondo era già molto presente nelle persone. Il nostro invito iniziale era a spegnere le luci non indispensabili e a cambiare le lampadine a incandescenza con quelle a risparmio energetico, e da subito abbiamo capito che le persone condividevano questa convocazione e che la volontà di cambiare le cose era molto più diffusa di quanto fossimo consapevoli noi e, soprattutto, la grande stampa, che all’epoca non parlava di questi temi, molto distanti dalla politica. Se ne erano accorte un po’ solo le amministrazioni comunali, subito molto presenti nell’iniziativa, che si sono dall’inizio attivate per cambiare l’illuminazione pubblica. Ma anche alcune aziende avevano capito che fare efficientamento energetico era vantaggioso prima di tutto per loro.
Abbiamo, insomma, raccolto una sensibilità che già esisteva e parlandone ne abbiamo generato altra,  dando  voce a un desiderio che di fatto c’era.

Sara Zambotti: Per una decina di anni la campagna ha puntato sullo spegnimento delle luci e il cambiamento delle lampadine con quelle a energia led. Poi, quando la questione è diventata sempre più percepita come importante, complessa e variegata a livello sociale, ‘M’illumino di meno’ ha cominciato a proporre ogni anno delle azioni parallele con un focus tematico più legato all’attualità. L’anno scorso, ad esempio, quando era stata lanciata la campagna 70 milioni di alberi per 70 milioni di cittadini’ dallo scrittore Stefano Mancuso, ci siamo concentrati sulla piantumazione e la messa a dimora del verde. Nel 2016, invece, abbiamo raccolto 10.000 firme per candidare ufficialmente la bicicletta a Premio Nobel per la pace: a consegnarle è stata  alla sede del Nobel in Norvegia la ciclista Paola Gianotti, che ha attraversato in bici l’Europa da Milano a Oslo. Dell’iniziativa, chiamata appunto ‘Bike the Nobel’ avevano parlato anche i media internazionali. Mentre il 2018 è stato l’anno del cammino: per raggiungere l’obiettivo di arrivare simbolicamente fino alla Luna, si dovevano compiere 555 milioni di passi. Per farlo, i partecipanti potevano donare le loro camminate quotidiane nel conta-passi del sito ufficiale di Caterpillar.
Ogni anno viene scelto dunque un tema diverso con cui coinvolgere le persone, ma lo spegnimento rimane comunque un’azione simbolica costante, a cui in molti, singoli e istituzioni, ancora aderiscono.

L’edizione di quest’anno è dedicata al salto di specie. In che senso? Quali sono quelli più interessanti e sorprendenti a cui state assistendo?

Massimo Cirri
: Con un salto di specie, da un pipistrello a un pangolino, dal pangolino all’uomo, un virus ha messo in ginocchio la specie umana. Abbiamo capito quanto siamo fragili, drammaticamente interconnessi, quanto abbiamo logorato il mondo in cui viviamo mettendolo in pericolo.

Abbiamo fatto noi, la specie umana, da trampolino per questo salto di specie: pipistrello e pangolino stavano da millenni in equilibrio in una foresta tropicale.
Adesso tocca alla specie umana fare un salto, un’evoluzione nel nostro modo di abitare il pianeta. Abbiamo dunque chiesto ai nostri ascoltatori di segnalarci i loro balzi evolutivi, perché altrimenti non riusciamo a salvare il pianeta.

Passare dalle energie fossili alle rinnovabili, adottare la mobilità sostenibile, mettere in atto un risparmio energetico, riciclare, ridurre, riconvertire fino a rifiuti zero. Ma anche l’economia circolare, la riduzione degli sprechi alimentari, piantare alberi: sono tutti balzi evolutivi che la gente ci racconta.

Sara Zambotti: Anche quest’anno abbiamo l’adesione del Quirinale, che spegnerà le luci il 26 marzo alle 19, il patrocinio Parlamento europeo, e il sostegno della Camera dei deputati, con il Ministro Cingolani alla nostra conferenza stampa. E poi ci sono tutte le azioni di altri enti o singoli che spaziano in tutti gli ambiti: da quelle legate al Covid raccontate da due ospedali dell’Emilia Romagna al tredicenne che ha fondato già qualche anno fa un giornalino scolastico che aderisce a ‘Mi illumino di meno’, fino alle tantissime persone che ci raccontano che hanno acquistato un’auto ibrida o elettrica. Uno dei più curiosi? Un signore di Roma, sostenitore dell’Associazione monoruota di Roma, che ci racconta che con la sua nuova monoruota elettrica spende 40 centesimi di euro per 100 km. La sua adesione è arrivata un minuto di prima del comune di Trieste, che spegnerà le luci nella bellissima piazza Unità d’Italia e dell’ambasciata slovacca a Roma che sostiene anche quest’anno ‘M’illumino di meno’.

Dall’inizio della pandemia, siamo tutti sempre connessi a internet: davanti a quali sfide di tipo sostenibile ci ha posto questa pandemia?

Massimo Cirri: Siamo ancora troppo immersi in questa situazione per sapere anche energeticamente quanto stiamo consumando: sicuramente oggi ci sono le modalità per consumare di meno rispetto al passato, ma è indubbio che il fatto di essere sempre connessi, per smartworking o Dad, abbia un impatto, che capiremo solo poi, una volta finita questa emergenza.
In generale, la sensazione di tante persone è che il virus ha fatto il salto di specie perché abbiamo logorato il pianeta, che abbiamo rotto un equilibrio. Ma questo ce lo dice ormai anche la scienza. Abbiamo visto come il nostro mondo sia fragile, che il riscaldamento globale aiuta i virus è sotto gli occhi di tutti, che di polmonite virale si muoia un po’ di più se si respira tanto Pm10 come in pianura padana è anche risaputo. La pandemia ci offre due possibilità: o, quando tutto questo si sarà attenuato, ricominciare come prima, o approfittarne culturalmente e economicamente per fare quei cambiamenti necessari in direzione della sostenibilità, della riduzione degli sprechi, dell’attenzione all’ambiente.

L’attenzione alla sostenibilità negli anni è cresciuta moltissimo, ma sono anche cresciuti i problemi ambientali ed energetici… dal vostro osservatorio, che cosa serve per cambiare davvero la situazione? Meglio lavorare dal basso, come fa la vostra trasmissione, oppure per qualcosa di davvero decisivo si devono aspettare le istituzioni?

Massimo Cirri
: La nostra è una trasmissione di intrattenimento e, nel nostro, cerchiamo di aiutare le persone a raccontare quello che fanno e a fare un pezzetto di cambiamento culturale, sperando di generarne sempre di più. La mia impressione è che la classe politica, con le dovute eccezioni, sia un po’ indietro rispetto alla sensibilità di una parte della popolazione e anche alla voglia delle aziende, di fare innovazione e cambiamento. Sicuramente l’istituzione del nuovo Ministero per la transizione ecologica sotto la responsabilità di Roberto Cingolani fa ben sperare.

Sono fiducioso perché ce lo chiede l’Europa, quell’organismo che ha permesso a me che ho 60 anni di essere il primo della mia famiglia a non avere avuto la vita attraversata da una guerra e di avere 70 anni di pace, che sembra non ci fossero dalla caduta dell’impero romano… Ora l’Europa ci sta dicendo di cominciare a fare uno sviluppo davvero più sostenibile e forse questa è la volta buona.

Per concludere, quale azione sostenibile ancora vi commuove? E quale vi farà dire che siamo davvero arrivati a un traguardo importante?

Massimo Cirri: Abbiamo visto tanti, tanti monumenti ed edifici spegnersi negli anni, ma devo ammettere che vedere che ogni anno il Quirinale si spegne continua a colpirmi.
Negli ultimi anni, abbiamo raccontato di una cittadina in provincia di Lucca, Capannori, che già da 10 anni attua una politica di rifiuti zero, perché consuma in maniera intelligente e riesce a riciclare tutto. E ai critici che fanno notare la facilità di queste azioni in un comune così piccolo (40 mila abitanti), hanno sempre risposto: “Sì, in effetti a rifiuti zero siamo noi, Capannori, e San Francisco”. Ecco, quando arriveremo a qualcosa di simile ai rifiuti zero saremo soddisfatti.

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