Dal 9 febbraio al 16 aprile 2023 sarà in mostra al MEET–Gallery e Immersive Room di Milano (Viale Vittorio Veneto, 2) tutto il corpus delle opere realizzate dal pioniere della scienza delle reti, Albert-László Barabási, che con la sua ricerca ha scoperto e reso visibile l’ordine nascosto dietro i sistemi complessi di dati. Noto fisico, informatico e ricercatore, ha dato un fondamentale contributo alla conoscenza delle dinamiche del web e ha fondato il BarabásiLab, famoso laboratorio di ricerca.
Il mondo produce al giorno più dati di quelli generati in precedenza in un decennio. La loro crescita è esponenziale. Per poter analizzare e comprendere questa mole di dati, Barabási ha sviluppato un modello matematico che permette la visualizzazione di nodi e reti caratteristici, di parametri e pattern che producono immagini di grande impatto visivo.
Il focus del percorso espositivo è la capacità di Barabási di unire in una sintesi creativa intuizione scientifica e visionarietà: immagini fisse, schizzi, rappresentazioni grafiche, artistiche, sculture derivate dei dati raccolti in rete negli ultimi 30 anni di attività del suo team.
“Ho incontrato per la prima volta le reti nel 1994 – spiega Barabási in un’intervista pubblicata sul sito di MEET -. All’epoca lavoravo al T.J. Watson Research Center dell’IBM e, con l’avvicinarsi delle vacanze di Natale, andai in biblioteca per prendere in prestito un libro di informatica. Dopotutto, all’epoca era una delle più grandi aziende informatiche e io, da fisico, ero curioso. Di cosa si occupa veramente l’informatica? È stato in quel libro che ho letto durante le vacanze di Natale che ho incontrato per la prima volta il concetto di rete e la mia mente ha iniziato a correre, rendendosi conto che, anche se gli scienziati informatici pensano alle reti di computer, ci sono così tante reti reali intorno a noi che non esploriamo veramente. A quel tempo vivevo a New York e camminavo per Manhattan. Ero totalmente stupito dalle numerose reti che sostengono la vita della città, dall’elettricità all’acqua, a Internet che stava nascendo proprio in quel periodo, e così via. Così, a partire dalle vacanze di Natale, ho iniziato a codificare, pensare e studiare le reti, un processo che non si è mai fermato”.
La mostra
Il percorso espositivo occupa il piano terra e tutto il primo piano di MEET: disegna una panoramica completa dei campi di applicazione di grande attualità della architettura dei dati di rete e culmina nell’Immersive Room con un’installazione immersiva site specific che fornisce di fornire una visione completa e universale della creatività di questo artista e del suo laboratorio.
Arte, scienza e tecnologia rappresenta un tema portante nella programmazione di MEET.
Quest’exhibition ha l’intento di fare emergere quanto l’intreccio innovativo e interdisciplinare della scienza con l’arte consenta l’analisi di fenomeni culturali e sociali complessi. L’evidenza delle connessioni invisibili e nascoste e gli schemi che si ripetono costantemente all’interno della natura, della società, della lingua e della cultura possono dunque non solo essere esplorati, ma anche resi visibili.
Da Giovedì 9 febbraio, ore 15.00
Gallery e Immersive Room
Viale Vittorio Veneto, 2
MEET è aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 15.00 alle ore 19.00
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