In occasione della Giornata internazionale della solidarietà umana promossa dalle Nazioni Unite prevista per il 20 dicembre
Vorrei iniziare la riflessione con alcuni passaggi tratti dal discorso di Pericle agli ateniesi nel 431 a.C., che a mio avviso parla di solidarietà, anzi spiega in termini umani oggettivi perché conviene la solidarietà, non tanto per ideologia o dogma ma per fatti concreti di vita reale, validi in Atene duemila quattrocento anni fa e ancora oggi perfettamente comprensibili anche in quella Atene che diventa mondo globale.
“Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Qui ad Atene noi facciamo così.”
Pericle semplicemente dice: “noi facciamo così”, non perché migliori o superiori, non per regola religiosa, ideologia o indicazione data dagli Dei, ma per scelta corale e solidale. Solidale nella più profonda etimologia e senso della parola, cioè che sottintende un rapporto tra persone o enti differenti. E perché operiamo assieme tale scelta di solidarietà? Perché è conveniente a tutti quanti, non si riempie la bocca di parole come altruismo, condivisione, pacificazione. Pericle trasforma, traduce, rende oggettivi quei concetti attraverso azioni che conducono a un risultato.
Questo è il punto, solidarietà, altruismo, pacificazione, progresso, condivisione sono i presupposti e i risultati di azioni convenienti. Convenienti a tutti, ovunque. Questo deve essere il nostro sforzo, il rendere comprensibile la convenienza della solidarietà umana.
Ascoltavo l’altro giorno Luciano Ligabue che parlava di John Lennon nell’anniversario della sua prematura morte, e diceva una cosa molto chiara e onesta: “Lennon voleva cambiare il mondo, come sappiamo il mondo non cambia facilmente, ma certamente ha fatto del suo meglio”.
Ognuno di noi può solo pensare di fare del suo meglio o davvero “fare” del suo meglio, e il fare passa da ciò che siamo non da ciò che vorremmo essere, perché solo in ciò che siamo c’è la forza dell’azione.
La solidarietà conviene, ora in questa vita, assieme, in tutto il mondo, possiamo dire: “Qui ad Atene noi facciamo così”.
Filosofo, antropologo e ricercatore, conduce da più di 30 anni corsi e seminari.