Quando è nata l’idea di questo sito, il virus più temuto – nella parte di mondo in cui ci troviamo a scrivere – poteva avere natura digitale: capace di creare buchi nelle nostre ‘connessioni’, di rallentare la nostra produttività, di toglierci il palcoscenico ‘protetto’ da cui giudicare il mondo nascosti dietro a un click.
Il virus che ci spaventa adesso è un altro, è sconosciuto anche se ci mette di fronte a una costante della vita: il cambiamento.
L’occasione che abbiamo, mentre i decreti ci impediscono di correre e ci tolgono un po’ di sovrastrutture, è quella di prenderci il tempo per ascoltarlo.
Se riusciamo a guardare attraverso la paura.
Il cambiamento ci permette di chiederci chi e cosa conti per noi; ci priva di un contatto fisico dato forse per scontato, che scontato non è più; ci fa apprezzare la libertà e ci fa sentire più da vicino come “quello che accade agli altri riguardi anche me”.
In una società in cui si sacrificano gli altri al proprio bene, oggi, in nome di un bene collettivo ci viene chiesto di sacrificarci un po’.
Un peso ma anche una possibilità se ci facciamo aiutare dalla radice della parola stessa: sacrificio, sacrum facere, fare sacro…
Rendiamo sacre le nostre ore ‘chiusi’ in casa, in famiglia o in una più difficile solitudine; rendiamo sacri i nostri silenzi e le nostre paure; rendiamo sacro il coraggio che ne nasce; l’amore per la vita quando siamo messi di fronte alla nostra fragilità e, in ultima analisi, alla nostra mortalità.
Diamo un valore a tutto questo. Proviamo a trasformare il modo in cui viviamo, non solo oggi, non solo in emergenza.
Cosa c’entra con noi di Quoziente Humano?
Quoziente Humano nasce da un progetto più ampio, ‘Humaneyes comunicare positivo’, che vuole dare spazio e nutrimento a quella parte di mondo capace di impattare costruttivamente sulla società.
Per noi il QH è un’essenza che ci spinge a guardare fuori, invece che a chiuderci nel nostro egoismo; a prenderci la responsabilità di noi stessi, sapendo che ciò che noi siamo e facciamo porta conseguenze sugli altri; ad ascoltarci e ad ascoltare; a esprimerci senza temere l’autenticità.
In questa ottica racconteremo fatti, persone, visioni, organizzazioni, comunità, gruppi e individui.
Restituendo valore a un nuovo e antico sguardo: quello degli occhi umani.
Aspettando il giorno in cui potremo tornare ad abbracciarci.
Oltre 30 anni di esperienza nel mondo del giornalismo e della comunicazione aziendale; da oltre 5 anni è consulente alla comunicazione positiva. Si occupa dello sviluppo della persona attraverso strumenti a mediazione artistica espressiva, come professional counselor a mediazione corporea e teatrale