Apprendere una nuova lingua, migliorarne la conoscenza, può essere un’esperienza che coinvolge la persona a più livelli e la spinge ad andare oltre i propri limiti.
Annalisa Cadeddu, dai suoi allievi conosciuta come Annie, è Neurolanguage Coach, Cambridge Profiency, specializzata in Glottodidattica Infantile e ha fatto delle sue passioni, l’energia della cura e l’inglese, la sua professione. Nell’insegnamento dell’inglese utilizza un metodo unico, che mette la persona in uno stato di “maggiore ricettività, pronta a imparare” .
(Qui la mail per scrivere ad Annie inglesesenzalimiti@gmail.com).
“Parlare una lingua rende liberi e la libertà è il mio valore più alto – dice -. So che quando do gli strumenti per comunicare in inglese, sto fornendo una chiave per accedere al mondo”.

Sei Neurolanguage Coach: che cosa significa?
Ho frequentato un percorso di Neurolanguage Coaching, in cui metodo e contenuti si rifacevano alle neuroscienze, come funziona il cervello nell’apprendimento, e nello specifico nell’acquisizione di una lingua, con il coaching. Questo mi consente di sapere quale tipo di linguaggio bisogna usare durante una lezione per non fare andare il cervello in stressing, infatti, quando la persona si trova in una situazione ritenuta stressante, il cervello si mette in una condizione di difesa, quindi di fuga o attacco. Ci sono parole che innescano questo tipo di meccanismo, bisogna conoscerle e utilizzare un approccio che faccia in modo che le persone possano sentirsi a proprio agio durante un corso. Un elemento tipico del coaching è quello di stabilire degli obiettivi, ci sono dei goal fatti su misura di ciascun individuo, che emergono in fase di colloquio. Il neurolanguage coach struttura le lezioni con il cliente di volta in volta e tiene conto di come il cervello apprende. Il neurolanguage coaching unisce principi di neuroscienza e di coaching all’apprendimento della lingua.
La conoscenza di una lingua, chiave per la libertà
Perché unire l’apprendimento di una tecnica energetica all’insegnamento della lingua inglese?
Amo le tecniche energetiche, sono la mia grande passione e ho un desiderio fortissimo di aiutare le persone a superare il blocco nel parlare l’inglese, probabilmente questo desiderio è legato al fatto che secondo me l’inglese ti dà la libertà. Il valore della libertà è allineato con il mio essere, con la mia visione. Fornire gli strumenti per comunicare in questa lingua significa dare una chiave. È un qualcosa di molto prezioso. Le tecniche energetiche sono molto veloci, possono essere utilizzate autonomamente dalle persone, sono un mezzo di potere, che promuovono l’autonomia e la gestione delle proprie emozioni. Sono un modo per ‘to empower people’, per dare potere alle persone.
Amo mettere insieme gli elementi. Insegnare l’inglese attraverso le tecniche energetiche significa unire due parti di me che reputo molto importanti, l’aspetto della guarigione e quello della comunicazione. Questo approccio mi dà una grande soddisfazione, poiché è il modo in cui posso avere più risultati con le persone.
Diverse discipline si uniscono: la lingua inglese, le neuroscienze, la parte emozionale e il coaching.
È ciò che amo fare e che mi viene spontaneo.
Andare oltre i propri limiti
Quali sono i principali blocchi all’apprendimento di una nuova lingua?
Le lingue vengono insegnate in maniera non corretta. Le persone si sentono frustrate e bloccate. La lingua non si impara con la grammatica, ma prima si ascolta, si parla e poi si impara la grammatica. I blocchi vengono perché le persone vogliono usare le regole e parlare in maniera perfetta, spesso non hanno fatto l’orecchio perché non hanno praticato il listening. Le più grandi difficoltà le vedo proprio nello speaking e nel blocco nella fase dell’ascolto e del parlato.
Questo significa anche avere dei blocchi emotivi che possono essere trasversali a diverse situazioni di vita?
Quando devono parlare una lingua diversa dalla propria le persone hanno paura di sembrare stupide, di non essere capite, di fare errori, sono traumatizzate quando sono davanti a un individuo madrelingua.
Dopo aver vissuto 10 anni all’estero, di cui 8 in Inghilterra, sono tornata e ho pensato di non conoscere l’inglese! Questo avviene perché qui c’è un approccio totalmente diverso all’uso della lingua. Ho ripreso facendo un percorso per il bilinguismo.

Rilasciare credenze e attaccamenti con l’intention tapping
Che cosa è l’intention tapping?
È una tecnica messa a punto dallo psicologo Steve Wells e dal medico psicoteraputa David Lake, che sono stati tra i primi a imparare le Emotional Freedom Techniques, tra le prime tecniche energetiche. Il tapping usa il picchettamento su alcune parti del corpo legate ai meridiani energetici, attraverso cui si creano uno stato di rilassamento e delle modifiche biochimiche nel corpo. Si possono trasformare gli atteggiamenti verso alcune situazioni, si possono cambiare le credenze limitanti, si possono risolvere traumi e sciogliere blocchi. A questo picchiettamento vengono aggiunte delle intenzioni, cioè si utilizzano frasi che danno comandi all’inconscio per rilasciare l’attaccamento al problema (ad esempio nei miei corsi faccio pronunciare frasi relativi a lasciare andare la paura di parlare, l’esigenza di essere perfetti, la richiesta di non fare errori…).
Perché è utile integrare mente corpo ed emozioni nel processo di apprendimento?
Perché impariamo attraverso tutti i sensi. Possiamo accedere al subconscio attraverso tutto il corpo, è una maniera olistica di apprendere perché come essere umani siamo composti da mente corpo ed emozioni. Affinché il cervello possa essere ricettivo e pronto a imparare, deve essere in uno stato di quiete. Se si lavora con il corpo e con le energie si porta anche la situazione cerebrale a uno stato ottimale per l’apprendimento.
Il superamento di determinati limiti nell’inglese può essere un clic che le persone possono fare anche in altri ambiti di vita?
Potrebbe darsi, specialmente se si fa con l’intention tapping si può spianare la strada che può sbloccare su altro. Il fatto di sentirsi più sicuri nel fare un qualcosa che è stata difficile per tanto tempo crea nuovi percorsi neuronali, mostra che è possibile farlo in altri ambiti. È un lavoro che agisce sull’autostima.

Con il metodo che utilizzi cambiano i tempi di apprendimento?
Sì, perché le persone sono molto più rilassate, per cui si trovano nella situazione ottimale di essere aperte e ricettive.
Se si è in uno stato di ansia, è possibile che non si capisca anche nella lingua madre. Cambia l’atteggiamento e quindi anche la tempistica.
Imparare è prima di tutto un’esperienza.
Nei miei corsi fare listening utilizzando materiale autentico, questa è già un’esperienza. Faccio fare conversazioni reali. Tante persone mi dicono che si sentono supportate dal gruppo del percorso di cui fanno parte e che si sentono a loro agio e apprezzano la condivisione degli altri.
Nel tuo metodo mixi diversi livelli di conoscenza della lingua inglese.
Anche se si ha un livello più alto, meglio tornare indietro e riprendere le cose semplici e acquisirle e maneggiarle con padronanza. Il vero livello di conoscenza della lingua non è dato dalla grammatica che sai, ma da quello che riesci a utilizzare. Molte persone sanno la grammatica, ma non la sanno usare. Fare conversazioni a un livello più basso e riuscire a comunicare dà soddisfazione e autostima e consente di andare al livello successivo. È curativo.

Inglese e crescita personale
Parli di Inglese Consapevole. Che cosa significa?
L’idea mi è venuta durante il lockdown. Ho cominciato a mischiare crescita personale e inglese. Sentivo che le persone avevano bisogno di speranza e di essere nutrite. Mi sono resa conto che nei momenti di crisi divento molto creativa. In quel periodo mi sono concentrata sugli aspetti positivi, su quello di buono che si poteva fare. E quindi ho pensato che attraverso le lezioni di inglese potessi dare alle persone delle occasioni per riflettere, guardare le proprie risorse, trovare forza dentro di sé. Da qui ho creato un corso che si chiama ‘Heart, Mind and Soul’ in cui, fra le altre cose, facevamo il diario della gratitudine in inglese. Faccio riferimento a un inglese ‘consapevole’ perché tratto di temi legati alla vita spirituale delle persone, agli aspetti per me più importanti e profondi; cerco di dare degli spunti per la crescita personale. È questo il motore. In quello che faccio c’è nutrimento, c’è il trovare il proprio valore e la bellezza, che a mio avviso è educativa ed è collegata all’amore, all’apertura e quindi all’apprendimento. Con il mio lavoro voglio dare alle persone cibo nutriente.

Chi sono i tuoi clienti?
Sono adulti, molti dai 40 in su, spesso si iscrivono insegnanti. Sono persone che hanno consapevolezza dell’energia e valori alti, aperte sulla visione olistica. Ci sono anche gli scettici. Tra questi c’è stata una signora inizialmente un po’ diffidente sul tapping, poi si è ricreduta e ha scelto di fare con me numerosi corsi.
Che cosa vuoi trasferire ai tuoi studenti?
La sicurezza di poter comunicare in inglese, una confidenza.
Una tua soddisfazione professionale.
Lavorando con i bambini ho avuto esperienze incredibili. Ho insegnato inglese ai bambini delle scuole materne. Facevo lezioni molto brevi con piccoli di 3 anni e il filo conduttore era la gioia: per me e per loro, insegnare e apprendere con gioia. È un lavoro in cui bisogna dare l’anima, ma poi accadevano questi momenti in cui tutti insieme eravamo ascoltavamo la storia, cantavamo la canzone, magari duravano poco, ma erano pura gioia. Ho visto bambini che non parlavano neanche in italiano, aprirsi con me e cominciare a esperimersi in inglese.
Adesso faccio progetti nelle scuole e insegno agli adolescenti. Reputo che i giovani siano sensibili alla sfera emozionale, i miei studenti sono bravi ragazzi con dei valori.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Vorrei fare un’accademia in cui si insegnano le lingue con l’intention tapping. Mi piacerebbe formare altri insegnanti così da diffondere questo metodo.
A volte ci sono persone che hanno già provato a imparare l’inglese, ma poi sono sconfortate perché non riescono. Tu hai fiducia che chiunque possa apprendere.
Si può fare. Si possono superare blocchi ancora più difficili. Questa tecnica viene usata per i reduci di guerra, e funziona. Figuriamoci per l’inglese. Si può sempre imparare una lingua, a qualsiasi età. Il nostro cervello è plastico, si possono creare nuovi percorsi neuronali.
Tre semplici consigli per chi voglia imparare l’inglese.
Trovare la motivazione ed essere chiari nell’intenzione, ascoltare argomenti che interessano, avere obiettivi realistici e misurabili.
Tre semplici consigli che vuoi dare a chi voglia cimentarsi in una nuova impresa, indipendentemente dall’apprendimento della lingua inglese.
Per iniziare un qualcosa di nuovo bisogna crederci, riconoscere i progressi che si fanno anche se sono piccoli e, infine, essere gentili con se stessi.
Carta di Identità

“Sono una Language Coach con una profonda passione per le lingue, i viaggi e la trasformazione personale. Amo esplorare i processi di apprendimento e capire come emozioni e blocchi influenzano l’espressione in una nuova lingua. Nei miei percorsi, unisco strategie pratiche e tecniche energetiche per aiutare le persone a superare le proprie paure e acquisire sicurezza nel parlare. Per me, imparare una lingua è un’esperienza di crescita che porta autonomia, fiducia e libertà. La libertà è un valore fondamentale per me, e il mio obiettivo è guidarti verso un apprendimento più naturale, sereno e appagante”.
Per contattare Annie scrivi all’indirizzo email inglesesenzalimiti@gmail.com e seguila sul suo canale Telegram https://t.me/ingleseconsapevole.