La ripartenza è ‘donna’: una guida femminile per il 21,86% delle attività produttive

Sono sempre di più le donne che si affermano nel mondo dell’imprenditoria. Secondo le ultime stime di Osservatorio Imprenditoria Femminile di Unioncamere, le attività produttive italiane sotto la guida di una donna sono oltre un milione e 330 mila, pari al 21,86% del totale, con una timida crescita dello 0,1% rispetto all’anno precedente. Anche se i numeri sono ancora ben al di sotto di quanto si vorrebbe, il dato positivo è rappresentato non solo dall’aumento numerico delle imprese femminili, ma, soprattutto, da un desiderio sempre maggiore da parte delle donne di affermarsi nel mondo del business, creando una propria attività. Un desiderio che è supportato anche dai bandi nazionali ed europei a loro sostegno.

“Fino a qualche anno fa – spiega Giancarlo Barbarisi, ceo di ISM (Impresa Sviluppo & Management) e consulente specializzato in finanza d’impresa – a livello nazionale c’era la legge 215/92 appositamente studiata per fornire incentivi alle donne imprenditrici. Oggi, alle donne che vogliono fare impresa, suggerisco di far riferimento al bando ‘Nuove Imprese a Tasso Zero’ rivolto alle imprese femminili da costituire o costituite da meno di 12 mesi. Il bando prevede incentivi da un minimo di 50.000 fino a un massimo di 1,5 milioni di euro a tasso zero e privilegia l’aspetto dell’innovazione. Queste nuove imprese devono essere costituite da giovani tra i 18 e i 35 anni e da donne senza limiti di età. Non c’è di mezzo il fondo perduto, ossia soldi che lo Stato regala all’imprenditrice per fare business, ma si tratta di una bella opportunità”.

Giancarlo Barbarisi

“Le opportunità per le donne – prosegue Barbarisi – sono davvero molte. Oltre al “Nuove Imprese a Tasso Zero” di Invitalia, a livello nazionale, c’è anche lo ‘Smart&Start’, rivolto alle startup innovative iscritte in una sezione speciale del Registro delle Imprese. Anche in questo caso essere donna è titolo preferenziale per ottenere gli incentivi da un minimo di 100.000 fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro. Ci sono, inoltre, altre forme di incentivo per l’impresa ‘rosa’, come il ‘Fondo di garanzia per le PMI’, una forma di finanziamento tipicamente bancario assistito da una garanzia pubblica. La finalità è favorire l’accesso ai finanziamenti bancari da parte delle Piccole e Medie Imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica che si sostituisce alle garanzie reali tipicamente richieste. Grazie a questo fondo, l’impresa può ottenere garanzie senza sostenere i costi aggiuntivi, come fidejussioni o assicurazioni. Anche in questo caso, l’essere donna è considerato titolo preferenziale. L’obiettivo è colmare il gap fra il mondo imprenditoriale maschile e quello femminile e le misure per incentivare l’imprenditoria ‘rosa’, in questo senso, sono sempre più utili e necessarie”.

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