Prima la pandemia, e adesso la guerra in Ucraina. Eventi che hanno messo sotto pressione il Sistema del cibo a livello internazionale. Secondo le Nazioni Unite, sono un miliardo le persone nel mondo che hanno un difficile accesso ai prodotti alimentari. È la dimostrazione di come il sistema prevalente di produzione e distribuzione del cibo a livello globale debba essere ridisegnato, integrandolo con altri sistemi. Essersi affidati al cibo proveniente dall’estero sfruttando al minimo le nostre risorse agricole e naturali, ci ha sottoposti alle tensioni che stiamo vivendo. L’inflazione ha raggiunto valori record e gli approvvigionamenti energetici scarseggiano in un momento in cui i paesi grandi produttori di derrate alimentari sono fermi a causa della guerra.
Lo scenario è preoccupante ma una via di uscita esiste. Arriva dai piccoli imprenditori agricoli e dal sistema del cibo locale. Ne abbiamo parlato con Carmelo Troccoli, direttore della Fondazione “Campagna Amica”, nata dalla volontà di Coldiretti di creare un sistema di cibo locale in Italia. Istituita nel 2008, dopo l’approvazione della legge sulla multifunzionalità che permette agli agricoltori non solo di produrre alimenti ma anche di poterli trasformare e vendere direttamente. Campagna Amica ha portato in Italia il concetto americano dei “farmer market”: i mercati contadini.
Portare la campagna e i prodotti agricoli locali in città. Salvaguardare le biodiversità. Valorizzare i prodotti locali e garantire reddito alle piccole aziende agricole. Sono queste le risposte di Coldiretti all’attuale situazione internazionale. L’aumento globale del costo dei prodotti alimentari che si è registrato dall’inizio della guerra non sembra aver intaccato il prezzo dei prodotti dei nostri agricoltori che nell’ultimo anno, hanno mantenuto mediamente lo stesso prezzo. Inoltre, una risposta alla crisi del sistema mondiale di distribuzione del cibo può arrivare dall’aumento dalla produzione del cibo nazionale. Ogni Paese dovrebbe avere il diritto e anche il dovere di tendere a produrre il massimo del potenziale agricolo per far fronte alle proprie esigenze nazionali.
Rinnovare il rapporto tra coltivatori e consumatori, tra campagna e città. Campagna amica promuove un sistema di oltre mille “mercati contadini”, coinvolge 15 mila aziende agricole su tutto il territorio nazionale che vendono direttamente i loro prodotti dando vita ad uno dei sistemi di cibo locali più importanti al mondo. Dall’anno scorso, insieme ad altre organizzazioni, la Fondazione di Coldiretti ha dato vita alla “World Farmers Market Coalition”, una rete di organizzazioni internazionali che promuove lo sviluppo dei mercati contadini. È l’esperienza di milioni di agricoltori che continuano a portare avanti la millenaria tradizione dei loro antenati che neanche la guerra deve e può arrestare.
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