Da Pozzuoli, in Campania, un brevetto per dare una seconda vita al polistirolo. La scoperta ha firma Cnr e riguarda la possibilità di riutilizzare il polistirene espanso – questo il nome tecnico del polistirolo – numerose volte, ricavando una pasta che può mescolarsi a diversi rifiuti di produzione per comporre nuovi materiali. Il polistirolo è composto fino al 98% di aria e per il restante 2% da un derivato del petrolio. Il processo, messo a punto dal Cnr e sviluppato dalla società Res Nova Die, consente nuovi usi e soluzioni per questo e altri materiali di scarto.
Lampade e prototipi da illuminazione. ‘Fare luce’ con i materiali di scarto
Canapa e pasta di polistirolo (il materiale di partenza è denominato Nu.ma.ter. ndr): sono questi gli ingredienti da cui è nata la lampada realizzata dagli studenti del corso di laurea in Design dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli per ‘Fare luce’. Il progetto, ideato da Maria D’Ambrosio per l’associazione F2Lab e curato con Francesca Castanò e Carla Langella per il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università della Campania che ha coinvolto l’artista giapponese Hirotsugu Aisu., si propone di ‘illuminare’ un pezzo di storia della città di Marcianise, area produttiva ricca di storia industriale e manifatturiera attraverso la creazione di prototipi di prodotti luminosi seguendo un percorso riproduttivo e rigenerativo.
