“Everything Everywhere All At Once”
L’opera seconda di Daniel Kwan e Daniel Scheinert (dopo il successo di Swiss Army Man, premiato al Sundance Festival, per la “migliore regia”) è diventato, nei mesi scorsi, il caso cinematografico d’oltreoceano; un viaggio filmico in bilico fra action movie ed esplorazione intimista.
Apparentemente, almeno.
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Da anni lavora nel settore della comunicazione audio visiva. Appassionata di cinema, musica e arte. L'intento di questa rubrica è di condividere, "spartire con altri", il suo personale sguardo sulle opere cinematografiche.