Paola Zukar insieme ai rapper di TRX Radio

Paola Zukar, gli occhi nuovi del rap in ‘tutto questo niente’

Dalla voce sembra che il rap le sia stato cucito addosso. Le sue parole sono chiare e dirette e, sebbene sia un’intervista realizzata a distanza di tempo e di spazio, mentre ascolto le risposte di Paola Zukar, fondatrice dal 2005 dell’agenzia di produzione Big Picture Management e manager di artisti tra cui Clementino, Marracash, Fabri Fibra e Madame (per citarne alcuni), pare di averla accanto in un senso di vicinanza forse appartenente al genere musicale che l’ha condotta al successo. Presente sulla scena del rap dagli anni Novanta, firma del giornalismo musicale per la rivista di cultura hip hop Aelle, ha fatto parte di Universal Italia dove circa 15 anni fa, come racconta nel suo libro Rap. Una storia italiana, ha scommesso sull’allora poco conosciuto al grande pubblico Fibra. A dicembre 2019 ha lanciato TRX Radio, emittente che si può fruire scaricando l’app gratuita e di cui Radio Italia è partner industriale, unendo sei dei più seguiti rapper nostrani: Clementino, Ensi, Fabri Fibra, Gue Pequeno, Marracash e Salmo. 

Il rap guida le classifiche musicali. Può, in questo momento così delicato per tutti, intervenire e venire in aiuto ai tanti giovani che sono in ascolto e stimolare un dialogo intergenerazionale?

Il rap è già una discussione intergenerazionale per chi la sa cogliere. I ragazzi e le ragazze, sempre più numerose in questo periodo, sfruttano questa forma per dire ciò che sentono, diversamente da quello che si trova in giro. I temi più cari, delicati e vietati vengono messi in dei pezzi rap. Sta agli adulti cogliere  l’opportunità di poter ascoltare quello che davvero i giovani pensano, anche in forma stereotipata ed esagerata se vogliamo. Senz’altro il rap è nato come un linguaggio attraverso il quale potersi esprimere anche su concetti considerati tabù certe volte, o anche più festaioli e leggeri. Di fatto il rap domina le classifiche per questo: i ragazzi gli attribuiscono un potere comunicativo che la musica italiana aveva perso, perché estremamente fossilizzata su se stessa e ormai poco nuova. E le generazioni più giovani prediligono le novità. D’altra parte direi che farsi carico di essere il contatto intergenerazionale non è possibile, c’è la scuola, la famiglia, lo sport, mille altri fattori che devono completare questo discorso, e non si può dare al rap una simile responsabilità da prendere tutta per sé.   

In queste settimane la musica è protagonista tra i consumi sebbene si evidenzi una sofferenza anche dello streaming a causa dell’assenza di nuove uscite e della scarsa mobilità dei consumatori. Il periodo richiede la necessità di reinventarsi sia per quanto riguarda i canali che il linguaggio. Qual è l’andamento attuale del mercato? 

L’andamento attuale del mercato è depresso, come tutti. Lo streaming ha perso parecchi punti percentuali sia in Italia che negli Stati Uniti. La gente ha stravolto i propri ritmi, non va a lavoro, ha cambiato completamente le proprie abitudini e questo è stato un impatto che si è sentito molto nella fruizione di musica in streaming. Radio e Tv vanno meglio, noi come TRX Radio abbiamo visto un’inversione di tendenza: siamo saliti parecchio. Forse perché la gente vuole ascoltare, oltre alle notizie ovviamente, qualcosa di condiviso nello stesso momento. Mentre nello streaming puoi beneficiare del contenuto per conto tuo, in radio si presuppone che quello che stai sentendo sia fruito da tante persone e puoi condividere quel momento particolare. Risulta difficile capire quale sarà l’andamento del mercato, perché è molto legato a quello che succederà in un futuro prossimo, sperando appunto che quello che stiamo vivendo prenda proporzioni gestibili e tutto piano piano possa rientrare nella norma.

la gente vuole ascoltare qualcosa di condiviso nello stesso momento

Ha dichiarato “Il posto migliore per il rap è il web, perché è aperto. E non è un problema se dici le parolacce”. Alla luce della situazione attuale come possono essere letti gli ascolti di queste ultime settimane di TRX Radio? 

TRX Radio sta funzionando in un modo eccezionale in questo periodo, penso davvero per il fatto di essere assieme pur stando distanti, ascoltando nello stesso momento la stessa cosa a differenza di playlist di Spotify o di Apple Music che ognuno può ascoltare con i suoi tempi e con i suoi modi. Abbiamo anche lanciato dei programmi parlati, prima TRX Radio era una radio di flusso musicale con nessun intervento parlato al di là dei jingle degli artisti e dei saluti. Questi momenti all’interno del palinsesto stanno funzionando estremamente bene e credo anche per il momento contingente che stiamo vivendo. 

È in atto un cambiamento in ambito musicale che andrà oltre l’emergenza? 

Siamo sempre più abituati ai cambiamenti repentini. Quello che stiamo vivendo nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Di sicuro siamo passati in fretta e furia dal cd alla pirateria allo streaming, e pareva che il mercato si stesse consolidando intorno al successo di quest’ultimo. Purtroppo l’emergenza che stiamo vivendo inciderà moltissimo, senz’altro più sui live che sullo streaming, tutto quello che è digitale in questo momento è sugli smartphone e arriva nelle nostre case anche con il wi-fi e subirà meno conseguenze pesanti. Quello che sarà da riformulare completamente è il nostro modo di stare insieme. I luoghi pubblici, le folle: tutto questo dovrà essere rivisto con occhi nuovi. Al momento è difficile immaginare la possibilità di stare insieme ma distanziati da un metro e mezzo di distanza. Sono state rimandate parecchie uscite per capire che cosa succederà e avere qualche certezza in più pur nell’incertezza del momento.  

I luoghi pubblici, le folle: tutto questo dovrà essere rivisto con occhi nuovi

Tanti sono i cantanti che hanno deciso di fare concerti in streaming e di avvicinarsi ai propri fan tramite le diverse piattaforme. È possibile in questa situazione pensare a nuove formule musicali? 

I cantanti che hanno deciso di aprire le loro dirette streaming hanno trovato un modo per stare vicino ai propri fan. Di sicuro non hanno trovato un nuovo modello di business, che sarà molto difficile da immaginare proprio perché c’è un momento della musica che viene pensato dagli artisti per essere vissuta in modo corale e carnale in un palazzetto, dove si sta assieme veramente in quell’esperienza unica e indimenticabile che è il concerto. Questa nuova formula è un po’ un palliativo, un qualcosa che  sicuramente non sostituisce l’emozione e la partecipazione di un concerto. Lo streaming ha dato modo a tanti che sentivano di poter essere spontanei anche su Instagram la possibilità di stare vicini ai propri fan in una situazione del genere. Per tante persone significa molto scoprire il proprio beniamino cercare un modo per parlarti ed entrare in contatto con te: si consolida una fan base e fa capire quanto un artista ci tenga. Ci sono altri artisti che invece sono entrati in una modalità privata perché magari hanno meno familiarità con il mezzo. Sicuramente la diretta Instagram è un modo di comunicare ma non è la soluzione, né tantomeno la sostituzione di un concerto.

Manager di artisti come Fabri Fibra, Marracash e Clementino. Come stanno vivendo gli artisti che segue questo momento? 

In maniera abbastanza diversa gli uni dagli altri, come sono differenti gli uni dagli altri in tutto e per tutto. Purtroppo lo spostamento dei palazzetti del tour di Marracash non lo stiamo vivendo benissimo, lo stiamo subendo, perché era tantissimo tempo che aspettavamo di fare un bel tour con Marra che era fermo da Santeria, quindi da diversi anni, peraltro con un disco di enorme successo come Persona: non è facile accettare che questa cosa venga messa in stand by. Dall’altra parte credo che comunque i fan di Marra e coloro che lo ascoltano volentieri anche se non si riconoscono nella figura del fan sfegatato abbiano talmente aspettato Persona e l’abbiano tanto apprezzato, visto che è un album a cui Marra ha lavorato negli ultimi 4 anni, che secondo me saranno ancora più in attesa di questo live e Marra sarà ancora più carico. Gli altri sono in fasi diverse, non aspettavano un tour anzi sono in scrittura, quindi perfezionano i loro brani, il loro concetto di nuovo album. Poi c’è ad esempio un estroverso come Clementino che è sempre in diretta Instagram, che non si stanca di parlare con nessuno, di interagire, perché questa è la sua forma di vitalità. Altri come Madame, Kina, Fibra sono più concentrati sullo studio e approfittano per avere più tempo da dedicare all’apprendimento. 

Paola e i rapper di TRX Radio
©Andrea Bianchera

Come si riconosce la vocazione e il talento, di sé e dei cantanti che a lei si sono uniti? 

Si tratta diun ‘movimento’ emotivo, la famosa intelligenza emotiva. È forse un po’ la  magia della musica banalmente, ci sono degli elementi nel talento che non sono facilmente modificabili: bisogna avere del talento per produrre musica, crearla, ascoltarla pensando in funzione del pubblico, supponendo cioè di essere dei tramiti tra l’artista e il pubblico, questo è il lavoro di cui mi occupo io: il management. Non esiste una scuola. Per durare sul medio e lungo periodo bisogna avere un certo tipo di sensibilità che riesca a comprendere tutti i segnali e le produzioni che un artista può portare al tavolo. Bisogna dare all’artista la possibilità di sviluppare tutte queste capacità per fare in modo che dal suo percorso si sviluppi una carriera. 

Recentemente in ambito scientifico, settore lontano da quello musicale, si è parlato di una rivoluzione gentile in riferimento a un ruolo importante che potrebbero avere le donne nel momento della ‘riapertura’ sociale. Si potrebbe pensare a un’avanzata del movimento femminile anche nel rap?

Stanno cambiando tutti gli equilibri sociali, questo scossone sociale accelererà determinati processi. Sento parlare tanti scienziati e scienziate in questo periodo, la dottoressa Capua per citarne una fra tutte, mi pare che le donne siano tenute in enorme considerazione e non vedo  nessun tipo di differenza con gli uomini a livello di preparazione. Mi pare che questa rivoluzione sia in tutti i campi. E anche le ragazze nel rap si stanno dimostrando sempre più coraggiose. Lavoro con Madame che ha appena compiuto 18 anni ed è piena di vita, per i suoi anni naturalmente, ma anche per la voglia di mettere nei testi qualcosa che le donne non hanno mai messo nelle canzoni. Lo sentirete molto presto. Anche Anna è giovanissima, ha 16 anni, e si è lanciata in un singolo fortunato che è piaciuto molto. Sono nuove ragazze, ovviamente di una generazione diversa dalla mia – hanno l’età di mia figlia – e hanno un modo tutto loro di scrivere e ribellarsi . Sarà molto interessante seguirle nella loro evoluzione. 

C’è un passaggio di una canzone a lei cara che vorrebbe citare per mandare un messaggio ai giovani? 

Tutto questo niente, un brano contenuto in Persona l’ultimo album di Marracash. Trovo dia la possibilità ai giovani di vedere cosa c’è oltre le cose che a loro arrivano subito ma delle quali non conoscono il lato oscuro. I loro social, il loro Tik Tok è pieno di bei vestiti, scarpe, feste, piscine, ragazze, tanto del loro contenuto era questo. Marra racconta la B side, il lato ombra di tutto questo che vogliono fortissimamente e che si battono per avere. Credo sia tutta la canzone da ascoltare, per me è stato uno dei brani più belli che Marra abbia mai scritto. 

“Un giorno tutto questo niente sarà tuo”
Un giorno tutto questo niente sarà nostro.

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Giornalista, consulente alla comunicazione positiva e allo sviluppo individuale e dei gruppi attraverso strumenti a mediazione espressiva. 20 anni di esperienza in comunicazione aziendale.

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