Nel 2020, in piena difficoltà pandemica, ha promosso il film collettivo ‘La prima Onda’, a cui hanno aderito molti dei registi associati: un’opera con oltre 2.500 visualizzazioni alla première dello scorso dicembre, e ora disponibile gratuitamente su Rai Cinema Channel , nella sezione Doc, fino al prossimo 19 gennaio.
AIR3, Associazione Italiana Registi, parte ora con la nuova campagna associativa, una spinta in direzione dell’unione capace di dare forza alla professione e di valorizzare i singoli, a maggior ragione in un periodo complesso per il settore.
Come spiega una nota, nel 2020 è cresciuta la credibilità verso l’associazione, nonostante l’anno difficile, grazie alla tutela della professione del regista. Il rapporto con la Pubblica Amministrazione e le forze politiche, a livello nazionale si è rafforzato con la partecipazione al Coordinamento dell’Audiovisivo lombardo, e con l’affiliazione a CNA Confartigianato Audiovisivo Milano e Lombardia. AIR3 ha partecipato al tavolo di lavoro e all’evento per riformare la Lombardia Film Commission. Sul fronte internazionale AIR3 sta implementando la rete di associazioni di registi di vari Paesi – Cile, Spagna, Argentina, Germania, Uruguay, Messico e Svezia – per la gestione delle gare pubblicitarie, dei trattamenti retributivi e le fasi di rimborso.
Più articolati anche i servizi agli associati, dalla assistenza tecnica, legale e fiscale agevolata, alla creazione di un account riservato, sul sito AIR3, per la gestione di un proprio profilo. Con la visibilità delle proprie opere all’interno della banca dati e promozione attraverso i social e un sito implementato.
Inoltre, ricorda ancora l’associazione, la visibilità della professionalità avviene con la realizzazione concreta di opere frutto di iniziative interne: un esempio per tutti il Bando Corti: una gara per il lancio di proprie opere narrative brevi, dirette dagli associati.
“Per essere soci di AIR3 occorre essere registi professionisti – sottolinea il regista e membro del Comitato direttivo AIR3 Giovanni Esposito -. I criteri di riferimento considerano le aree professionali e la quantità delle opere realizzate. La situazione dell’industria audiovisiva è critica – continua – occorre essere uniti se si vuole far sentire la propria voce a tutti i livelli, dalla riapertura dei cinema all’inserimento di una cassa di previdenza, a incentivi nel settore, dai bandi alle opportunità internazionali”.