Un circuito radionico per riarmonizzare il settimo chakra

Radionica, cambiando l’energia tutto può cambiare

Lo diceva già Ermete Trismegisto, autore del Corpus Ermeticum: “cambiando l’energia, tutto può cambiare”. Lo dice la fisica quantistica oggi, nelle parole di uno dei suoi padri, Werner Heisenberg: “l’universo non è fatto da cose ma da reti di energia vibratoria che emergono da qualcosa di ancor più profondo e sottile…”.
“Se vuoi scoprire i segreti dell’Universo, inizia a pensare in termini di energia, frequenza e vibrazione” raccomandava il fisico Nikola Tesla.

Si collega a questi principi, la tecnica di riequilibrio energetico/vibrazionale chiamata ‘radionica’, tecnica di azione a distanza che può essere diretta a tutti gli esseri viventi, così come all’ambiente, e che parte proprio da una delle premesse della fisica moderna: la materia è energia condensata, che vibra con diverse frequenze. L’universo sarebbe quindi costituito da ‘onde’ e la materia ne è solo un loro stato particolare.

Non solo, la radionica trova tra le sue fondamenta anche in un altro principio della fisica quantistica, quello dell’entanglement: tutto è connesso, noi tutti siamo connessi, oltre lo spazio e il tempo.

Scambio di energie e… informazioni

La radionica nasce all’inizio del ‘900 e trova le sue premesse in un’altra disciplina, la radiestesia, dalle parole radius ‘raggio’ e aistetis, ‘percezione/sentire’ basata sul principio dell’irradiazione di energia, vibrazioni che ogni corpo a distanza emette.
Partendo dall’idea che tutta la materia è energia, un particolare stato delle onde che dà forma alla materia, ogni essere umano viene considerato come una sorta di potenziale antenna di scambio energetico con tutto quello che c’è attorno.

La radionica è dunque “una forma di guarigione mentale”, come la definiva il ricercatore e chiropratico David Tansley: uno scambio di energie che avviene a un livello superiore a quello fisico, con l’obiettivo di portare equilibrio e benessere in coloro ai quali è indirizzato il trattamento.

Questo scambio di energia è uno scambio di informazioni, che ancora una volta trova un basamento nelle ricerche di uno scienziato, Rupert Sheldrake è un biologo inglese, ricercatore della Royal Accademy, che ha parlato di particolari onde che ha chiamato campi morfogenetici: campi carichi di informazioni che “precedono” pensieri coscienti, parole e azioni. In pratica tutto ciò che è nel mondo che conosciamo, dagli oggetti alle emozioni, sarebbe prima in questi campi, con i quali si potrebbe dunque creare ‘realtà’ indipendentemente da spazio e tempo.

Ad accompagnarci nel viaggio per conoscere meglio la radionica è Mia Poggiali, operatrice e ricercatrice.

Come possiamo definire la radionica?

È la scienza che studia le interazioni tra gli elementi della natura allo scopo di produrre energie armoniche e in equilibrio, quindi, favorisce la salute, la vita, la prosperità. Uno dei primi esponenti della radionica moderna, George De La Ware, la definiva così: “La scienza che studia l’azione della mente sulla materia e l’unione di tutte le cose”.

Mia Poggiali ritratta tra i circuiti radionici da lei creati
Mia Poggiali
La nostra mente ha, quindi, un potere sulla materia?

La radionica presuppone proprio la comprensione del fatto che tutto ciò che ci circonda è energia, quindi, se tutto è energia, come oggi conferma la fisica quantistica, anche i nostri pensieri lo sono e possiamo intervenire a livello mentale sulla realtà e nel mentale non esistono spazio e tempo.

Qual è il rapporto della radionica con la radiestesia?

La radiestesia è l’uso delle energie terrestri, quindi di tutto ciò che ci circonda, attraverso strumenti visibili come il biosensor, il pendolino, le bacchettelle, o la classica bacchetta a y usata dai rabdomanti. Vengono utilizzati strumenti idonei a rilevare la presenza di energie, la loro provenienza, la loro influenza, il modo di trasmutarle.

Spesso la radioestesia viene utilizzata per costruire strumenti o dispositivi radionici. Io, ad esempio, la uso costantemente, anche solo per capire se in un dispositivo ho ottenuto quello che volevo. L’uso della radioestesia implica il fatto di riuscire a rimanere neutri tra la connessione alla terra e lo strumento che viene utilizzato. Si tratta di far fluire l’energia universale della terra attraverso il corpo, per trasmetterla allo strumento: non sono io che guido lo strumento, bensì la connessione instaurata con l’energia terrestre. Ci vuole studio, pratica, pazienza. Più si fa pratica, più si rimane neutri.

Facciamo un passo indietro, cosa è l’energia di cui stiamo parlando?

L’energia è tutto ciò che ci circonda. È una vibrazione: particelle invisibili provocano una reazione visibile nella materia. Ti faccio un esempio: noi vediamo il sole e sentiamo il calore sulla pelle, ma questa energia che arriva non la vediamo; allo stesso modo, non vediamo l’energia che sprigiona il nostro corpo per darci la possibilità di correre.

C’è energia anche negli oggetti?

Pensiamo a un libro, inanimato e quindi nella visione comune senza energia. In realtà, come accennavo, ce lo spiega la fisica quantistica, è un accumulo di energia che forma la materia, in questo caso il libro. Tutto ciò che ci circonda è avvolto da un campo energetico, che la maggior parte di noi non è capace di vedere e questi campi energetici si intersecano: intersechi l’energia di tutto quello che è vicino a te in un dato momento.

Sentire l’invisibile

Esiste una influenza dei campi magnetici e delle energie delle altre persone o cose sul nostro campo. A volte entri in una stanza e senti ‘aria pesante’, è energia (magari lasciata da emozioni negative) che interseca il tuo campo energetico.

Stiamo parlando di qualcosa che non possiamo vedere con i nostri occhi…

Il visibile e l’invisibile sono dai tempi dei tempi al centro dell’attenzione dei più grandi filosofi, alchimisti, religiosi. Qualcosa di ‘grande’ per l’uomo normale, ma con la fisica quantistica, all’inizio del secolo scorso, è emerso che ciò che ci circonda è energia: la materia è una illusione.

Su queste basi poggia la radionica?

La radionica si basa su queste premesse e sull’uso di simboli, forme e numeri come portatori di effetti energetici.

Consideriamo che le più antiche civiltà, da quella Maya alla mitologia cinese, usavano simboli e il simbolo è un propagatore di energia.

Indietro nel tempo, nel Vastu Shastra, la scienza della costruzione della antica India, si riteneva che l’uso consapevole delle forme geometriche chiamate anche geometria sacra fosse in grado di migliorare l’energia degli spazi.

Qual è la sua storia?

La radionica moderna nasce alla fine del 1800 inizi del ‘900, parallelamente negli Stati Uniti e in Europa: in Europa in particolare, come radionica grafica, disegni su fogli di carta capaci di influenzare le energie esterne o creare vibrazioni attraverso forme, simboli e numeri e quando nasce viene applicata un po’ in tutti i campi della vita. Negli Stati Uniti, invece, viene usata una radionica ‘elettronica’, attraverso macchinari applicati in particolare in medicina, con testimonianze incredibili.

Ad esempio?

Tra i pionieri c’è l’americano Albert Abrams neurofisiologo e fisico, vissuto tra il 1800 e i primi decenni del 1900: sosteneva che il corpo umano era fatto di atomi che emettevano vibrazioni e da medico realizzò che a un organo sano corrispondeva una certa vibrazione, mentre a uno malato un’altra. Studiando queste vibrazioni costruì dei macchinari per lavorare sugli squilibri individuati. Non solo, mise i presupposti per la realizzazione di una macchina fotografica radionica.

Cosa è una macchina fotografica radionica?

Un apparecchio con cui riprodurre l’immagine di un organo distante centinaia di chilometri. Dopo di lui Ruth Drown e De La Ware ne hanno fatto uso, ad esempio fotografando un feto nel corpo di una donna incinta a 100 chilometri di distanza. Abrams è stato radiato dall’ordine dei medici.

Armonizzare sistemi interconnessi

La radionica si è poi sviluppata?

Tutt’altro, fino a che la usavano pochi medici, considerati ‘ciarlatani’, la situazione venne lasciata correre; quando poi la radionica è stata applicata in agricoltura e si è visto che con le vibrazioni si riuscivano ad allontanare i parassiti da un campo coltivato sono intervenuti altri interessi e questa tecnica è stata relegata a una specie di stregoneria. Oggi, ripeto, la fisica moderna ci parla di una realtà fatta di energia, in cui si può agire con e sulle energie e ci sono medici che usano la radionica, chiamata in modi diversi.

La radionica non è considerata una scienza.

Perché non è ripetibile. Ma se si parte dal presupposto che esistono energie che si incontrano, non solo la mia, la tua, o quella della terra, ma tutto l’insieme, si comprende che quello che può funzionare per me può non funzionare per un’altra persona che magari oppone una resistenza, anche inconscia, più forte della mia.
Ti posso curare se vuoi davvero guarire. Può fare ‘scandalo’ questa affermazione, chi non vorrebbe guarire? Ma se quella malattia ti serve perché devi imparare qualcosa, fino a che non impari quella lezione, la malattia rimane.

Torniamo ad approfondire i campi di azione.

Come dicevo, la radionica può operare in un campo infinito, tutto sta alle capacità dell’operatore di essere centrato, spiritualmente connesso e di fare richieste etiche. In radionica non si può danneggiare niente e nessuno; io in particolare la uso per armonizzare il rapporto tra uomo e ambiente naturale, quindi, il rapporto tra uomo e natura, tra uomo e animale, tra animale e animale.

Tra esseri umani?

Ci si può provare, non è il mio campo. Sicuramente è più ‘semplice’ con animali e piante, che non hanno mai volontà negative, vibrano sempre alto.

Quali sono le energie che vibrano intorno a noi?

Sono tantissime, a partire dal campo magnetico naturale che avvolge la terra, con tutte le sue energie interne: un fiume che scorre sotterraneo, manda in superficie una energia che non vediamo, ma sentiamo. Se dormiamo su un fiume sotterraneo, l’energia è così forte che, durante la notte, il nostro corpo che dovrebbe riposare viene sollecitato continuamente: non riposiamo bene, ci svegliamo stanchi. L’acqua è una delle sostanze più potenti sul pianeta a livello vibrazionale.
Altra cosa, i movimenti tellurici. Non ce ne rendiamo conto, ma la terra è in continuo movimento sotto di noi e queste energie salgono. Così come c’è una rete magnetica chiamata rete di Hartman, che crea degli incroci: i nodi di Hartman con una energia molto forte che sale in superficie e su quei nodi si sta male. Se dobbiamo lavorare una giornata e abbiamo un nodo sotto la sedia, soffriremo di mal di schiena o mal di testa. Ogni essere sul pianeta ha bisogno di un grado di energia equilibrata, in base al proprio campo.

Sono concetti che non ci ‘appartengono’ culturalmente.

Guarda, tornando al passato, gli antichi romani ben lo sapevano: quando costruivano case portavano con loro i cani, dove si accucciava il cane costruivano, perché questo animale è molto simile all’uomo, sente le energie e a differenza nostra, se gli danno noia, se ne va.
Il gatto fa il contrario, ci protegge e si posiziona a bloccare le energie su quei punti.

Come si opera con la radionica?

La prima cosa che si va a fare è cercare il punto di squilibrio, individuare cosa vibra in modo non armonico. Per farlo, come dicevo, personalmente utilizzo sia la radiestesia, sia il pendolo, sia il biosensor, e se si tratta di una persona anche i test kinesiologici, ovvero le prove muscolari. Una volta individuato cosa vada riequilibrato, si cerca il metodo migliore per farlo e una volta trovato lo strumento migliore per quella persona o animale in quel dato momento, inizia il vero e proprio lavoro di costruzione della risoluzione.

Quali sono gli strumenti con cui si opera?

In particolare, io realizzo dei ‘circuiti’ utilizzando la grafica radionica.
Pensiamo ad esempio che mi venga fatta una richiesta di proteggere il proprio animale di casa dai parassiti, innanzitutto vado a capire quali sono i parassiti che possono attaccarlo, ne studio il comportamento e poi vado a fare la richiesta: voglio creare un dispositivo che protegga quell’animale.

È un processo sostenuto da conoscenza e intuizione insieme, attraverso centratura e connessione utilizzo il pendolo per creare un disegno fatto di poligoni, simboli e codici numerici o alfa numerici, possono esserci tutte e tre queste componenti o anche solo una. Una volta terminato il disegno lo stampo e lo ritesto con la radioestesia; spesso funziona al primo tentativo, nel caso del circuito per allontanare le zanzare, per metterlo a punto mi ci sono voluti due anni e mezzo.

Perché i simboli e le forme?

Alla base della radionica grafica ci sono simboli e forme geometriche, anche il segno grafico ha una emissione di energia: i nostri nonni dicevano che il 58 allontanava le mosche, in molti bar del sud entravi e vedevi un 58 gigante.
Simboli, forme e numeri sono stati utilizzati sin dall’antichità; nella modernità Jung ci parlava dei simboli contenuti nell’inconscio collettivo. Di base utilizzo il cerchio, che per me è il tutto ed è l’uno; al suo interno inserisco i poligoni, sempre regolari, uno nell’altro, ed eventualmente all’interno del più piccolo simbolo o lettere o numeri.

Una volta creato lo strumento cosa accade?

Va capito come usarlo e su che materiale. In origine la radionica grafica veniva fatta con inchiostro nero su carta bianca o su pergamena; nei miei studi e anni di sperimentazione, mi sono resa conto che ci sono dei materiali in grado di elargire una vibrazione costante nel tempo e ho provato a utilizzarli, in particolare il plexiglass, il legno e la terracotta. Faccio incidere il disegno e poi l’utilizzatore può tenerlo addosso o su un mobile a seconda della funzione: dalla protezione degli insetti a quella dalle geopatie.

Si può lavorare anche su superfici grandi?

Certo. Va Valutato di volta in volta quanto grande fare il simbolo e su che materiale. Di solito mi capita di realizzare simboli di protezione personale, sull’essere umano o relativi alla casa, il raggio d’azione è limitato: se va protetta una persona da vespe o calabroni, ad esempio, qualche metro.

L’uomo propone, il cosmo dispone

Lo scorso settembre, però, mi è stato chiesto di fare qualcosa per difendere delle api di un alveare da un loro predatore, il calabrone asiatico. Quando ho testato il circuito e ho verificato quale superficie copriva il risultato è stato di un chilometro e ottocento metri di raggio sferico. Sono rimasta stupita, poi ho fatto una riflessione: le api si devono spostare dall’alveare, dove viene posizionato il circuito, e per questo la loro protezione, la loro difesa, deve andare ben al di là di quello spazio, nel loro raggio di azione, più o meno quello che è risultato a me.  

Dicevi che è importante l’atteggiamento dell’operatore; che caratteristiche deve avere?

Tanta curiosità, tanta voglia di sperimentare e tanta umiltà.

Nulla viene da noi, tutto ci arriva dall’universo, chiamiamolo dio, cosmo, energia.

Noi siamo una parte di tutto ciò. Si deve avere la pazienza di imparare a fare le domande giuste e l’umiltà di accettare che l’universo dica anche non si può fare. Parlando ancora dei nostri contadini, dicevano l’uomo propone e dio dispone.

C’è però chi fa un sacco di male al mondo…

Le energie si possono manipolare, è l’operatore che si muove in una data direzione, ma qualsiasi cosa si faccia torna indietro. Pensa all’onda del mare, arriva sulla spiaggia e si ritira, se sulla spiaggia ci sono i rifiuti se li porta via…

Come sei arrivata alla radionica?

Per caso, che non è mai un caso. Stavo cercando un libro di approfondimento sulla radioestesia e fra i vari testi ne ho trovato uno che si intitolava proprio Radionica, non conoscevo la materia ma conoscevo come operatore l’autore e leggerlo mi ha cambiato la vita. Ho prima sperimentato i grafici di chi lo aveva scritto, Giorgio Picchi, e ho visto che funzionavano; poi ho iniziato a studiare e a sperimentare, a studiare e a sperimentare. Tutt’ora, da oltre dieci anni impegnata con la radionica, continuo a studiare e a sperimentare.
Ho iniziato con la radioestesia e anche in quel caso mi si è aperto un mondo. Quando ti viene insegnato a usare il pendolo, ti nascondono qualcosa e tu lo trovi…

Non siamo solo quello che vediamo. Per accettarlo, serve un salto oltre la mente razionale e i nostri schemi.

Se uno non vuole vedere non vede. Se però c’è predisposizione e, come dicevo, fai presente che l’uomo è immerso in energia che non vede ma di cui vede i risultati, vedi l’azione del vento che fa girare tutto, vedi il risultato dell’energia del sole che fa crescere la pianta, si tratta di scegliere di aprirsi ad altri ‘invisibili’.

Ora è molto più semplice capire che l’energia si propaga nell’etere senza anche mezzi visibili: pensa al cellulare, con questo oggetto che non è attaccato a niente, parli con qualcuno dall’altra parte del mondo e lo vedi pure.

Il lavoro del radionico è questo: propagare l’energia, riequilibrare, usare le vibrazioni, le onde di forma.

Già Tesla lo aveva scoperto, ma tutto ciò che aveva fatto è sparito, non era il momento. Lo stesso Marconi, quando ha iniziato con il telegrafo ha lavorato su degli ‘invisibili’: attraverso il suono propagato nell’etere ha dimostrato che un messaggio può arrivare dall’altra parte del mondo o in mezzo al mare.

Nikola Tesla
Adesso è il momento per la diffusione della radionica?

Diciamo che è il momento, non tanto per la radionica, quanto per fare un salto evolutivo: quante più persone capiscono, si connettono e riescono a lavorare sulle energie, più si riesce a fare. Molte più persone stanno iniziando a vedere che la vita non è solo materia, lavoro, soldi, macchina bella, casa. C’è una evoluzione di una parte dell’umanità che anche se nascosta è consistente.

Vista la conoscenza degli antichi, ci sono nel mondo luoghi e costruzioni che sono di per sé ‘strumenti radionici’?

Ce ne sono tantissimi, molto più antichi di quel che ci dice la storia. Le piramidi, ad esempio, ci sono in tutti i continenti dalla Cina all’America del Sud e anche del Nord, e anche in Antartide, questo luogo in cui è vietato andare. Viene da chiedersi cosa ci sia là.

Sembra che queste piramidi siano antenne, catalizzatori energetici, così come alcuni tipi di obelischi. Le chiese, soprattutto quelle costruite in determinati periodi, sono state costruite con la punta per canalizzare l’energia. In alcuni posti l’energia è così forte che la puoi quasi toccare. In Italia, è il caso del Battistero di Firenze, guarda caso spessissimo soggetto a lavori.

C’è una rete tra voi operatori?

Ci sono dei gruppi e c’è una associazione radionici italiani. È bello confrontarsi, supportarsi a vicenda. Ci sono persone capaci in Italia, conosciute solo nella loro cerchia, iniziare a uscire allo scoperto è importante per dare energia, per dire agli altri non siete soli. Siamo in tanti a vedere il mondo in modo più aperto rispetto a quanto ci è stato insegnato e questo ci aiuta a crescere.

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Monica Bozzellini
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Oltre 30 anni di esperienza nel mondo del giornalismo e della comunicazione aziendale; da oltre 5 anni è consulente alla comunicazione positiva.Si occupa dello sviluppo della persona attraverso strumenti a mediazione artistica espressiva, come professional counselor a mediazione corporea e teatrale

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