Un fatturato da 1,451 miliardi di euro nel 2020, 148.253 contratti di lavoro attivati per 89.855 persone, una media settimanale di 41.800 lavoratori attivi con contratti di somministrazione, 18.816 assunti con contratto a tempo indeterminato e 6.328 assunti nelle aziende attraverso l’attività di ricerca e selezione di personale. E ancora, 200 nuove risorse inserite internamente durante l’anno, che hanno portato a 2.271 i dipendenti diretti, attivi in 257 filiali distribuite sull’intero territorio nazionale. Sono alcuni numeri del Report Integrato 2020 del Gruppo Randstad, col quale l’operatore nei servizi per le risorse umane analizza l’impatto della pandemia sul proprio business in Italia, raccontando la scelta di gestire l’emergenza sanitaria seguendo la strada della responsabilità sociale, economica e ambientale.
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Ai numeri di business, infatti, si affiancano le cifre che testimoniano l’impegno di Randstad nei confronti del territorio, della società, dei giovani e dell’ambiente. I dipendenti Randstad hanno beneficiato di 25mila ore di formazione e l’80% ha percepito una crescita manageriale grazie ai piani di sviluppo personale offerti dall’azienda, a cui si aggiungono quasi 1.500.000 ore di formazione erogate ai lavoratori con contratti di somministrazione.
Ben 37.700 studenti e studentesse sono stati orientati per facilitarne la transizione dal sistema formativo al mercato del lavoro, di cui 14mila ragazzi e ragazze delle scuole superiori con il progetto “Allenarsi per il Futuro” (basato sulla metafora sportiva e la testimonianza di grandi campioni dello sport, in collaborazione con Bosch), 12mila studenti e studentesse universitari e neolaureati orientati alla sostenibilità e all’innovazione digitale col progetto “Innovation Camp” (in partnership con Samsung Italia) e 11.700 studenti e studentesse con il progetto “Giovani e Lavoro” in collaborazione con Fondazione Sodalitas. Sono state prese in carico 2.527 persone con iniziative basate su politiche attive per riqualificare e ricollocare chi ha perso il lavoro durante la crisi: di queste 984 hanno trovato un impiego e il 60% con contratti superiori ai sei mesi, complessivamente sono state erogate 20.500 ore di formazione.
L’attenzione alla forza lavoro
È proseguito l’impegno per la promozione di un ambiente di lavoro inclusivo e aperto a tutte le diversità: è costituita da donne l’80% della forza lavoro diretta, il 43,7% dei senior manager e il 42,9% del management team. Nel 2020 Randstad ha destinato 241mila euro come contributo per l’asilo nido per i figli dei dipendenti, è mamma il 62,2% dei senior manager, il 96,6% delle dipendenti è rientrato in ufficio al termine della maternità, il 95,6% è rimasto in azienda a un anno dalla fine del congedo. È stata rinnovata la certificazione GEEIS estesa alle tematiche diversity e inclusion oltre alla parità di genere e sono state organizzate 375 ore di formazione per garantire una cultura diffusa sulla diversity e i diritti umani alle quali ha partecipato il 63% dei dipendenti.
L’impegno per l’ambiente di Randstad
L’impegno per la sostenibilità ambientale è testimoniato dal rifornimento del 100% dell’energia consumata attraverso fonti rinnovabili, dalla distribuzione di borracce a tutti i dipendenti per ridurre il consumo di plastica, dall’attivazione del rimborso totale o parziale del costo dell’abbonamento ai mezzi pubblici attraverso la piattaforma Randstad Welfare e dall’incentivo all’uso della firma elettronica per ridurre il consumo di carta e di un uso più equilibrato di condizionatori e illuminazione.
“È la responsabilità la lezione più importante dalla situazione di emergenza che stiamo vivendo. Una responsabilità verso le proprie persone, che devono essere messe nelle condizioni di sviluppare il proprio potenziale e di lavorare in un ambiente inclusivo, sostenibile e attento al proprio benessere e alla propria sicurezza, ma anche verso l’ambiente e le future generazioni, con una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale”, è il messaggio con cui Marco Ceresa, Group CEO di Randstad, apre il Report Integrato.
“Abbiamo affrontato l’emergenza mettendo al centro le persone e affiancandole, passo dopo passo – racconta Ceresa -. Abbiamo scelto di essere responsabili verso i nostri dipendenti, tutelandone il lavoro e la sicurezza, come verso i nostri candidati, aiutandoli ad affacciarsi al mercato del lavoro con percorsi di orientamento, formazione o di ricollocamento, e verso le imprese, nella capacità di offrire lavoro e mantenere l’occupabilità in un contesto in continuo cambiamento. Abbiamo lanciato tante nuove attività, senza interrompere alcun servizio o rinunciare a progetti strategici. Un impegno vero, concreto, misurabile, che abbiamo raccontato nel Report Integrato appena pubblicato”.