Se in molti casi esiste ancora oggi una contrapposizione fra le Regioni italiane del Nord e quelle del Sud, ciò non vale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Lo rivela un aggiornamento dei dati al 2021 del Report “Verso la sostenibilità: uno strumento a servizio delle Regioni”, che propone una comparazione interregionale rispetto a 16 su 17 Goal dell’Agenda 2030 – con l’esclusione del Goal 14 “La vita sott’acqua” per motivi di comparabilità – attraverso la costruzione di 16 indici compositi. Il Rapporto è stato elaborato dal gruppo di ricerca “Agenda 2030 e Sviluppo Sostenibile” coordinato dalla professoressa Laura Cavalli della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM).
Utilizzando più di 150 indicatori, lo strumento misura la performance regionale, rispetto alla media delle regioni italiane, in ciascuno dei 16 su 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Questo rapporto vuole servire da strumento di supporto per le amministrazioni locali per affrontare al meglio le sfide ancora aperte che interessano le singole Regioni.
Un quadro eterogeneo
La declinazione della sostenibilità nei 16 Goal analizzati restituisce un quadro eterogeneo e per certi versi sorprendente della situazione del nostro Paese. A sorprendere in particolare è come quasi la metà delle valutazioni sulle performance regionali rispetto ai 16 Goal – 7 su 16 per la precisione – in realtà non faccia emergere il classico spaccato tra Nord e Sud del Paese, ma mostri una situazione più variegata, in cui in alcuni casi è proprio il Sud ad essere traino positivo delle performance medie del resto dell’Italia. Il divario emerge, comunque, vividamente nei restanti 9 Goal analizzati, come si può notare nella prima serie di mappe mostrate nella prima sezione (Figura 1).
Dove è più forte il Nord
Andando ad osservare il quadro generale “della dicotomia Nord-Sud” le performance in cui le Regioni dell’Italia settentrionale si dimostrano omogeneamente superiori alla media sono: Goal 1 “Povertà zero” (No poverty), 2 “Fame zero” (Zero hunger), 4 “Istruzione di qualità” (Qualità education), 6 “Acqua pulita e igiene” (Clean water and sanitation), 8 “Lavoro dignitoso e crescita economica” (Decent work and economic growth), 9 “Industria, innovazione automaticamente interpretati come il grado di sostenibilità o insostenibilità di una regione: la mancata definizione di target limita l’interpretazione dei risultati, in quanto, sebbene una regione possa dimostrare performance molto al di sopra (o al di sotto) della media, essa potrebbe avere un grado di sostenibilità non soddisfacente (o abbastanza soddisfacente). e infrastrutture”
(Industry, innovation and infrastructure), 10 “Ridurre le disuguaglianze” (Reduced inequalities), 16 “Pace, giustizia e istituzioni forti” (Peace, justice and strong institutions) e 17 “Partnership per gli Obiettivi” (Partnerships for the Goals).
Dove salta la contrapposizione Nord/Sud
I Goal per cui si mostra una situazione più variegata, invece, sono: Goal 3 “Salute e benessere” (Good health and wellbeing) – per cui si evidenziano, da una parte, le performance al di sotto della media della Valle d’Aosta e dell’Emilia-Romagna al Nord, e dall’altra, quelle al di sopra della media della Sardegna al Sud -, il Goal 5 “Uguaglianza di genere” (Gender equality) – dove si ha una vera e propria spaccatura tra le Regioni in cui le performance sono nettamente al di sotto della media regionale (Campania, Basilicata e Abruzzo), e quelle le cui performance sono ben al di sopra (Valle d’Aosta, Toscana e Marche) -, il Goal 7 “Energia pulita e accessibile” (Affordable and clean energy), Goal 11 “Città e comunità sostenibili” (Sustainable cities and communities), Goal 12 “Consumo e produzione responsabili” (Responsible consumption and production), Goal 13 “Agire per il clima” (Climate action) e Goal 15 “La vita sulla terra” (Life on land).
In particolare, si evidenziano i colori rossi della Lombardia e dell’Emilia-Romagna per il Goal 11 “Città e comunità sostenibili”, stessi risultati per il Goal 13 “Agire per il clima”. In questi ultimi è il Nord (escluse Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia) ad avere generalmente performance peggiori rispetto ad alcune Regioni del Centro e del Sud. Si ribalta quindi il luogo comune per cui il Nord risulterebbe essere sempre il più virtuoso.
Anche il Goal 15 “La vita sulla terra” vede delle prestazioni al di sotto della media per le Regioni settentrionali: sono infatti le regioni del Centro e del Sud, in particolare l’Abruzzo, ad essere le più attente alla protezione degli ecosistemi e della biodiversità.