L’amore in tutte le sue forme. E’ questo il tema che ci ha ispirati quando abbiamo scelto per la rubrica Ricordi al futuro del mese di febbraio Gregorio Mancino, pittore dei Navigli.
Greg, così tutti lo conoscono, ha fatto della sua arte uno strumento per mettersi a servizio dei più fragili, del colore un linguaggio per arrivare al cuore dei più piccoli.
Il suo simbolo è un cuore con un ricciolo, per intendere la connessione con l’universo.
Riproponiamo qui la sua intervista, quando ci ha accompagnato in occasione della scorsa edizione di Fà la cosa giusta, fiera dedicata al consumo critico e agli stili di vita sostenibili, e ci ha raccontato come sia il cuore, inteso nella sua accezione più ampia, a tenerci in vita.
Ci vuole cuore
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Disegni spesso il cuore, un simbolo potente.
Il cuore può essere tutto. Sull’uscio della mia bottega, una casa che ha 400 anni di storia ne ho dipinto uno colorato a cui ho aggiunto un ricciolo, per intendere la connessione con l’universo. Quando ci esprimiamo non lo facciamo solo con la parola ma con l’anima. Che cosa è questo mistero chiamato anima? Quello che fa accadere e vedere la vita da una prospettiva diversa. Il cuore è quello che ci tiene in vita. Tra le diverse associazioni che aiuto ce ne è una che si chiama Bambini Cardiopatici nel Mondo, perché disegnando cuori non posso fare altro che aiutare chi li aggiusta.
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Giornalista, counselor a mediazione espressivo artistica e corporeo teatrale, consulente alla comunicazione positiva e allo sviluppo individuale e dei gruppi. 20 anni di esperienza in comunicazione aziendale.