Rispettiamo la natura ed educhiamo giovani consapevoli: perché la sostenibilità è un valore

‘Less is more’: è questo il principio che guida l’attività del gruppo Sofidel, azienda italiana nata in Toscana nel 1966, diventata uno dei leader mondiali nel mercato della produzione di carta per uso igienico e domestico (carta igienica, asciugatutto, tovaglioli, fazzoletti e veline), a cui fa capo il noto brand Regina.
Nella pratica di tutti i giorni questo significa ricercare le soluzioni più innovative per ridurre i consumi energetici e idrici, minimizzare le emissioni di anidride carbonica nell’aria, ridurre gli sprechi, promuovere un consumo responsabile, innalzare costantemente l’efficienza dei processi e dei prodotti, occuparsi della sicurezza e della salute. In poche parole, favorire lo sviluppo sostenibile, rispettando le esigenze delle persone di oggi, senza dimenticare quelle delle generazioni future, per le quali l’azienda sviluppa molte iniziative.
La profonda attenzione all’ambiente e il coinvolgimento dei propri fornitori in questo percorso è confermata anche dai risultati ottenuti nel CDP Supplier Engagement Rating Report 2021. Nella classifica annuale – che misura la capacità di coinvolgere i fornitori nella lotta contro il cambiamento climatico, valutando le performance attraverso domande selezionate su governance, obiettivi, emissioni di Scopo 3 e catena del valore -, Sofidel raggiunge la valutazione A-, collocandosi al di sopra della media del settore Paper & Packaging (B) e di quella complessiva europea (B-) e mondiale (B-).

Non solo: il Gruppo è costantemente impegnato nella creazione di valore condiviso per i propri stakeholder promuovendo forme di collaborazione attiva partecipata.

A raccontare l’attenzione dell’organizzazione alla sostenibilità Elena Faccio, creative, communication & csr director Sofidel.

La sede di Sofidel a Porcari (Lucca)

Sofidel è un’azienda che sottolinea il proprio impegno nella sostenibilità: cosa significa agire in modo sostenibile nel mondo della produzione e distribuzione della carta? Come si è evoluto il vostro approccio  a queste tematiche negli anni?

La sostenibilità è al centro del nostro modello di business da diversi anni. Nel 2008 siamo stati la prima azienda in Italia ad aderire al programma Climate Savers del WWF e la prima del nostro settore a livello mondiale. È stata una decisione motivata dagli ideali del nostro amministratore delegato, ma anche necessaria. Ispirata da ideali perché Sofidel è da sempre molto attenta alla sostenibilità e a ridurre gli sprechi salvaguardare e valorizzare le risorse. Necessaria perché il nostro è un settore tra i più energivori. Per fare la carta utilizziamo acqua e cellulosa, e per asciugare il foglio di carta è necessaria molta energia. Operare in modo sostenibile per noi significava garantire il futuro del business, preservando le risorse di cui abbiamo bisogno. Da allora abbiamo iniziato a lavorare sulla riduzione delle emissioni. Nel periodo che va dal 2008 al 2020 abbiamo raggiunto una prima riduzione del 24%, superando l’obiettivo che ci eravamo dati di ridurre del 23% le nostre emissioni. Ottenuto questo traguardo, ce ne siamo dati subito un altro al 2030: tagliare di un ulteriore 40%le emissioni su base 2018.

Un altro fronte si cui siamo attivi è quello della salvaguardia delle foreste: tutta la polpa di legno che usiamo è certificata al 100% secondo gli schemi di custodia forestale, e all’80% con FSC. Applichiamo rigorose politiche di approvvigionamento di materia prima di origine forestale e privilegiamo fornitori che si attengano ai principali schemi di custodia forestale. Abbiamo anche una policy di approvvigionamento, che abbiamo rivisto quest’anno con il WWF, con cui ci impegniamo non solo a evitare qualsiasi attività che possa o degradare o convertire le foreste, oppure favorire il commercio illegale del legno,ma, per ogni albero utilizzato i nostri fornitori di polpa ne piantano da 2 a 4, a seconda della specie e dell’area geografica.
Siamo poi fortemente coinvolti nella riduzione della plastica negli imballaggi, con l’obiettivo di arrivare a -50% nel 2030. In meno di 4 anni abbiamo già ridotto del 29% l’incidenza della plastica, principalmente riducendo lo spessore dei film plastici e gli imballi dei pallet, e introducendo il pack in carta, studiando accuratamente la grammatura in modo che sia resistente. Poi stiamo effettuando degli studi per utilizzare la carta anche per avvolgere i pallet. Il nostro obiettivo è ridurre sempre di più l’utilizzo delle risorse naturali, riuscendo ad offrire prodotti di maggiore qualità. Il nostro mantra infatti è: ‘less is more’.
Last but not least, siamo virtuosi nell’utilizzo dell’acqua: abbiamo il tasso di consumo più basso nel mercato, con un tasso di riciclo del 96,2%. Nel 2020, il consumo medio specifico delle attività di Sofidel è stato di 7,2 litri di acqua per kg di carta prodotta, vicino al valore minimo raccomandato dalle BAT dell’Unione Europea per il settore Cellulosa e Carta.

La produzione di carta igienica Regina nello stabilimento di Sofidel

Che cosa chiedete ai vostri fornitori in termini di sostenibilità? Quanto è importante che anche loro vadano in questa direzione?

Ridurre le emissioni della catena di fornitura per noi è fondamentale perché l’impatto della catena di fornitura è molto più grande di quello dell’azienda. Secondo la società di rating CDP, infatti, le catene di fornitura hanno un impatto che è 11 volte superiore a quello dell’azienda. E poi la collaborazione dei diversi player della filiera è uno dei punti dell’Agenda Onu del 2030 (il 17). Per questo, per quanto riguarda le emissioni, chiediamo ai fornitori di polpa di legno una diminuzione del 40%, mentre a tutti gli altri fornitori chiediamo una riduzione del 24%. Per promuovere e garantire una catena di fornitura responsabile verifichiamo periodicamente che i nostri fornitori seguano le procedure corrette nel massimo della trasparenza. Inoltre, abbiamo sviluppato con il Global Compact Network un questionario di autovalutazione  che va a misurare le performance dei nostri fornitori in quattro ambiti: salvaguardia e rispetto dell’ambiente, condizioni del lavoro, rispetto dei diritti umani e la lotta alla corruzione, compresi gli aspetti etici e di governance. L’obiettivo è proteggere l’azienda da rischi reputazionali che possono nascere dalla nostra catena di fornitura. Il nostro investimento con i terzi fornitori è di circa 1,5 miliardi di Euro. Oggi sulle 13 categorie merceologiche più critiche abbiamo il 97% dei fornitori qualificato con il sistema TenP Paper, mentre su tutti i il 90%. Questo sistema permette di classificarli in tre categorie: eccellenti, che rappresentano l’82% dei nostri fornitori, sostenibili e non sostenibili, che sono solo il 2%. Inoltre, Sofidel i fornitori non ancora sostenibili a migliorare, sostenendoli con training dedicati ai diversi aspetti della sostenibiltà.

Significativo, poi, è anche il lancio che abbiamo fatto, alcuni mesi fa, del magazine Future, rivolto proprio alla nostra catena di fornitura, con l’obiettivo di creare cultura e fare circolare le best practice che possono essere di stimolo per gli altri fornitori.
Sempre nell’ottica di fornire loro degli stimoli, già nel 2016 abbiamo lanciato il Sofidel Suppliers Sustainability Award (3SAward) per incentivare, diffondere, valorizzare e premiare le best practice e le azioni di miglioramento realizzate dai nostri fornitori in ambito di sostenibilità ambientale e sociale. Per partecipare al 3SAward è necessario essere un fornitore Sofidel e aver completato il percorso di autovalutazione attraverso la piattaforma di prequalifica TenP Paper.
Quest’anno, poi, per la prima volta avevamo chiesto ai fornitori di darsi degli obiettivi validati scientificamente per la riduzione delle pratiche e dei prodotti clima-alteranti.

Giovani e futuro sono parole ricorrenti nelle descrizioni della vostra azienda: quale strategia/approccio avete nei confronti dei giovani e del loro inserimento in professioni green all’interno dell’azienda?

Lavoriamo tanto con i giovani per creare consapevolezza e sensibilizzarli sulle tematiche della sostenibilità. Con il Wwf portiamo avanti da anni il progetto educativo ‘Mi curo di te’ dedicato alle scuole primarie e secondarie di primo grado. In sette edizioni del progetto sono stati coinvolti oltre 680.000 bambini e ragazzi della scuola italiana. Ogni anno scegliamo un tema diverso (foreste, clima, acqua…) e sviluppiamo contenuti didattici multidisciplinare per sostenere i docenti nella loro attività e giochi e attività per i bambini da fare con tutta la famiglia.

Leggi anche: Cambiamento climatico: WWF e Regina ne parlano nelle scuole

Inoltre, Sofidel s’impegna anche per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. sosteniamo i giovani anche nell’inserimento nel mondo del lavoro. In Toscana collaboriamo con scuole secondarie, istituti tecnici e università per dare concretezza alla formazione scolastica e formare giovani con competenze adatte a lavorare nel settore cartario. Lucca infatti è il principale distretto cartario in Europa. L’anno scorso, poi, abbiamo prodotto dei podcast dedicati alle professioni ‘verdi’, che fanno bene al pianeta: ‘Il mio futuro è green. Le professioni verdi’, In base a una ricerca che abbiamo svolto con l’istituto Toniolo è emerso che i ragazzi oggi cercano un lavoro che li realizzi e che dia un contributo utile al mondo. Da qui l’idea di creare una serie di podcast dedicati alle storie di giovani che, con specializzazioni diverse, hanno scelto una professione che rispetta l’ambiente e contribuisce alla costruzione di un futuro sostenibile. Ad esempio, la storia di un arboricoltore, di un esperto di energie rinnovabili, di un geologo che s’impegna per contrastare gli incendi e di molti altri giovani che con passione e determinazione hanno scelto lavori che ‘fanno bene’ al pianeta.

Infine, a fine marzo, per celebrare la ricorrenza dei 15 anni di partnership con WWF, abbiamo lanciato Sofidel4Talent”, un corso di formazione applicata in conservazione e gestione forestale destinato a 15 giovani laureandi e neolaureati in discipline scientifiche che vogliono fare della propria passione per i boschi una vera e propria professione. Un progetto, ad accesso gratuito, per contribuire a formare futuri professionisti delle nostre foreste, che si svolgerà dal 27 al 29 maggio 2022 tra il Museo della Biodiversità WWF di Monticiano e la Riserva Naturale Alto Merse, in provincia di Siena.

Un’immagine della campagna per il corso Sofidel4Talent vuole creare professionisti delle foreste

Che valore ha la comunicazione in un approccio sostenibile?

In generale, in un’epoca in cui si parla molto di sostenibilità, la comunicazione ha un valore molto importante per comunicare in modo trasparente l’impegno dell’azienda e i risultati ottenuti. Per questo sono fondamentali le certificazioni svolte da enti terzi, che testimoniano la veridicità dei traguardi raggiunti e della strategia di sostenibilità di Sofidel. Anche perché se la sostenibilità non venisse misurata, tutti potrebbero dire di essere sostenibili.  
Nel caso di Sofidel, cerchiamo di comunicare con tutti i mezzi. Sui nostri prodotti è indicata la certificazione FSC, che conferma che la cellulosa che utilizziamo rispetta le pratiche di buona gestione forestale. Dal 2012 pubblichiamo un report integrato, in cui misuriamo i risultati che raggiungiamo e ci diamo nuovi obiettivi. Inoltre, per fare cultura della sostenibilità abbiamo creato un blog, Soft&green, con cui dialoghiamo su queste tematiche con i nostri stakeholder.

Il decalogo della sostenibilità di Sofidel

Un’azienda è sostenibile anche attraverso le sue persone. Come vi muovete al vostro interno?

Siamo da sempre attenti al coinvolgimento dei nostri dipendenti e alla condivisione dei valori aziendali. In particolare, di recente ci siamo associati a Valore D, per portare avanti un progetto di diversity e inclusion. Quest’anno, poi, in collaborazione con il Laboratorio Innovazione del Politecnico di Milano, abbiamo lanciato il progetto ‘Sofidel 2030per promuovere l’innovazione in azienda, creando un team interno di ambasciatori di innovazione. Sono state coinvolte tutte le funzioni aziendali, stimolando l’incontro di punti di vista diversi, nell’ottica di promuovere il dialogo e la collaborazione fra i differenti dipartimenti aziendali. Una volta individuate le linee guida con i director delle diverse funzioni, abbiamo dato ai team un briefing per indirizzare lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e abbiamo iniziato un percorso su che cosa significhi oggi innovare. Dalle idee proposte sono state poi selezionati 4 progetti di innovazione di prodotto su cui stiamo lavorando. Anche questo nuovo modo di lavorare va nella direzione di promuovere una cultura di diversity e inclusion in azienda, cioè riuscire a fornire e condividere competenze e accogliere punti di vista di persone con diversi background, mettendo in valore le differenze e l’esperienza di ogni persona. Il prossimo anno continueremo su questa strada: vogliamo creare un progetto di supporto alle donne in azienda, che spesso raggiungono livelli di carriera meno alti perché impegnate anche nella vita famigliare. Vogliamo creare cultura sulla gestione dei compiti domestici per aiutare a creare un contesto in cui le donne possano più facilmente dedicarsi alla carriera.
Ma inclusione è anche continuare a valorizzare le risorse più anziane dell’azienda, e allo stesso tempo guardare ai bisogni dei giovani, che spesso guardano alla vita e al lavoro con un’ottica completamente diversa.

Quali obiettivi avete per il prossimo futuro in termini di impegno nelle tematiche sostenibili?

Per quanto riguarda il nostro impegno per l’ambiente, proseguiremo sulla strada della riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 e della salvaguardia delle risorse naturali. Sul fronte sociale invece continueremo a sostenere i giovani con nuove iniziative e a creare cultura sul tema diversity e inclusion e sulla sostenibilità. In occasione dei 15 anni della collaborazione con il WWF, lanceremo dei talk talk su diverse tematiche come aggiornamento e stimolo per migliorare le abitudini quotidiane. Inoltre, parteciperemo alla campagna WWF Renature Italy, per tutelare e rigenerare il capitale naturale italiano, a beneficio delle generazioni attuali e future. In particolare, ci occuperemo di 15 Oasi del WWF, coinvolgendo anche i consumatori attraverso una promozione sui nostri prodotti.
Più avanti? Le cose da fare per rendere migliore il mondo in cui viviamo sono tante, non ci fermeremo qui!

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