Lo sport non accetta discriminazioni.
È questo il senso della lettera aperta che 10 società sportive dilettantistiche del territorio della provincia di Forlì-Cesana hanno scritto per chiedere al governo di rimuovere l’obbligo di Green Pass rafforzato per la pratica sportiva dei ragazzi sopra i 12 anni, in vigore dallo scorso 10 gennaio.
La lettera è firmata da S.S.D. Around Sport; A.S.D. Carpinello; A.S.D. Futball Cava Ronco; A.S.D. Junior Gatteo; A.S.D. Nuova Virtus Cesena; A.S.D. Polisportiva Longianese; A.S.D. Savignanese; A.S.D. Torre del Moro; A.S.D. Torresavio; Pol Dil. San Vittore.
“Questa volta, a noi promotori sportivi, viene chiesto di dover mettere in atto un decreto che rispecchia una reale discriminazione nei confronti di bambini dai 12 anni in su. Non più esclusivamente negli spogliatoi, negli ambienti al chiuso, ma all’aria aperta”.
Questa volta gridiamo basta verso le regole che discriminano i ragazzi – scrivono le società – in questa cervellotica attuazione di protocolli incomprensibili che spaventano, disorientano, ghettizzano. Uno stato, le federazioni sportive, hanno il dovere di tutelare i minori dalla discriminazione e non di crearla.
Questa volta, a noi promotori sportivi, viene chiesto di dover mettere in atto un decreto che rispecchia una reale discriminazione sociale nei confronti di bambini dai 12 anni in su. Non più limitazioni esclusivamente negli spogliatoi, negli ambienti al chiuso, ma all’aria aperta, e questo diventerebbe diseducativo e molto pericoloso nella crescita di tutti. Noi adulti per primi».
«Noi che negli ultimi anni, siamo state chiamate a sobbarcarci di responsabilità delegate da altri enti, senza “sé” e senza “ma”… Noi che oltre allo sport, fatto di volontariato, offriamo del sociale, dell’inclusione, del benessere fisico e psicologico.
Siamo sempre stati, nel nostro settore, in prima linea adottando tutte le precauzioni sanitarie possibili e applicando i protocolli ministeriali. Noi che apriamo le porte a tutti, non vogliamo trovarci costretti a dire : “tu si, tu no, tu si, voi no”. Dove vogliamo arrivare? A noi un mondo, uno sport così, non piace».
“Nessun bambino deve rimanere fuori dalla porta. Questa volta vogliamo pensare che il governo possa fare un passo indietro su questa norma, e non portare i minori ad essere discriminati nell’unico luogo, l’aria aperta, dove possono sentirsi liberi di vivere il loro sogno in un’amicizia svincolata da scelte non loro”.