Ricordiamoci di restare umani
Questa rubrica raccoglie notizie, accadimenti e storie che scuotono il nostro senso dell’umano.
Sono voci, decisamente non da prima pagina, ma forti, che vorremmo rimanessero presenti dentro di noi, custodite in quella parte della nostra memoria che ci rende esseri umani.
Per non essere ancora una volta distratti e silenti, almeno dentro noi stessi.
Sono solo duecentomila. Non moltissimi se si dovessero paragonare alla popolazione totale della Romania: solo l’1%. Quei duecentomila sono persone che non hanno l’elettricità in casa.
Avete capito bene: a Plesi o Sciori in territorio rumeno, nel cuore dell’Europa, intere aree sono prive della distribuzione dell’energia elettrica. In una visione neonaturalista potrebbe essere anche seducente andare a letto al tramonto e svegliarsi con il sole. Ma se non la scegli, non è proprio così romantica.
La povertà da un lato e l’indifferenza delle istituzioni dall’altro si combinano per tenere a margine gente che – detto brutalmente – non ha alcun valore elettorale per i politici. I più fortunati hanno qualche lampada a petrolio che dà luce, ma allo stesso tempo irradia i polmoni di esalazioni. Tutti vivono senza illuminazione, frigorifero e TV, esclusi da una vita – nel XXI secolo – normale.
Per fortuna un bagliore di luce (non solo elettrica) lo regala Free Miorița, nome dell’associazione di Iulian Angheluta, che riesce miracolosamente a posizionare pannelli solari sui tetti di qualcuna delle tante case di argilla. Risolve qualcosa parlarne? Forse no, ma saperlo – e ricordarcene – ci conserva senz’altro un po’ più umani.