Una campagna di comunicazione, una mostra parlante, un libro, un’esperienza intensa ed emozionante per i visitatori, che punta a obiettivi ambiziosi: è tutto questo NonChiamatemiMorbo, iniziativa voluta da Parkinson Italia, Confederazione presieduta da Giangi Milesi, dal 22 al 27 settembre al Piccolo Teatro di Milano (qui il trailer).
“Per sradicare stereotipi e pregiudizi sulla malattia non basta fornire informazioni in quantità: servono storie; servono esempi da emulare. E serve che qualcuno le storie te le racconti – racconta lo stesso Milesi nella presentazione sul sito della mostra -. Se poi hai la pretesa che questa comunicazione cambi l’Italia intera, è necessario che a raccontare le storie sia chi sa farlo bene. Chi è capace di emozionarti”.
Ecco allora che gli scatti fotografici sono quelli di Giovanni Diffidenti, che va oltre la macchina fotografica e si mette nei panni delle persone che ritrae al punto di vivere con loro. Ne nascono immagini suggestive, di grande portata narrativa. Le storie raccolte sono 29: un lavoro di documentazione durato due anni e che continuerà nei prossimi.
A raccontare le storie, che visitando la mostra si potranno ascoltare dal proprio smartphone, due personaggi amati dal pubblico, Claudio Bisio e Lella Costa. Nei panni dei Parkinson, ci fanno piangere e ci fanno ridere e sono le loro stesse voci a spiegarci i perché della loro interpretazione e del nostro titolo NonChiamatemiMorbo.
Oltre alle spiegazioni, all’introduzione e alle conclusioni, i due protagonisti hanno registrato 17 fra monologhi e dialoghi. Tutti i contributi saranno fruibili attraverso il proprio smartphone scaricando l’app dal sito dedicato.
Dopo Milano, l’intento è portare l’iniziativa in giro per l’Italia: la mostra parlante è progettata per essere montata con facilità dalle organizzazioni che assicureranno di allestirla in location frequentate, di diverse dimensioni (almeno 200 mq), provviste di illuminazione puntuale di ogni fotografia. Sono disponibili fino a 30 fotografie di grande formato, stampate su carta Fine Art, incorniciate e dotate di passe-partout (dimensioni totali 82 x 56 cm).
“Ci auguriamo di trovare 100 organizzatori di altrettante tappe della mostra – auspica Giangi Milesi – per le 100 principali città d’Italia”.