figlia di ginko bagnata dalla rugiada

AMBIENTE

“Abbiamo visto come il nostro mondo sia fragile, che il riscaldamento globale aiuta i virus è sotto gli occhi di tutti, che di polmonite virale si muoia un po’ di più se si respira tanto Pm10 come in pianura padana è anche risaputo. La pandemia ci offre due possibilità: o, quando tutto questo si sarà attenuato, ricominciare come prima, o approfittarne culturalmente e economicamente per fare quei cambiamenti necessari in direzione della sostenibilità, della riduzione degli sprechi, dell’attenzione all’ambiente”.
Massimo Cirri, conduttore radiofonico

In questo momento accade una cosa pericolosissima che possiamo sintetizzare con ‘tutto è green’, l’aggettivo green è insopportabile, il green pass ne è un esempio, cosa diavolo c’entra con il verde il passaporto per chi ha fatto il vaccino? Quindi è tutto naufragato in aggettivi, parole, interviste alla televisione. Per chi guarda il TG1, i primi 20 minuti sono sulla politica ‘politicante’, poi, alla fine, ci sono due servizi sul mondo che va in malora. Fatti bene, belli, interessanti, ma non viene evidenziato un legame tra le due cose. Tutti parlano, mentre nel mondo succede altro”.
Carlo Monguzzi, consigliere comunale a Milano per Europa Verde-Verdi

Non possiamo permetterci di essere negativi per il semplice fatto che ci arrenderemmo al corso delle cose e, dal momento che c’è ancora del margine di manovra, di miglioramento bisogna restare positivi.
In alternativa, la frustrazione ti fa cedere le armi ed è l’ultima cosa che dobbiamo fare, perché finché c’è speranza bisogna combattere”.
Federica Gasbarro, attivista Fridays for Future

“La formazione dei giovani è cruciale… ed è importante veicolare un messaggio integrale e non “a pezzi” (il cibo, l’ambiente, l’ecologia, la plastica, etc.) pena lo smarrirsi in poco tempo di un impegno vero: credo che i tempi ci impongano un cambiamento di passo, non solo di qualche gesto seppure importante”.
Giovanni Bruno, presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus

“Nella sostenibilità non deve vigere la concorrenza ma ci deve essere più collaborazione: agire non come singolo brand o catena ma come industria se si vuole raggiungere un risultato completo e lottare per un obiettivo comune. Si dice ‘salviamo l’ambiente’, ma in realtà l’ambiente da solo riesce a sopravvivere, chi non ci riuscirà saremo noi come persone, quindi, il motto andrebbe reinterpretato come ‘salviamo noi stessi e, quindi, anche l’ambiente”.
Enrica Tomei, Country manager Accor per Italia, Grecia, Malta e Israele

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