“La resilienza è come l’arte giapponese del Kintsugi, quel modo di riparare con un filo d’oro o d’argento la porcellana che si rompe: dalla rottura, con il Kintsugi nasce una scultura nuova, che può essere addirittura anche più bella di quella di prima. Tutti noi abbiamo assistito a cambiamenti impensabili in una situazione ‘di normalità’, quindi, c’è una disponibilità al cambiamento, il problema vero è che non è automatico che avvenga in meglio, può essere anche in peggio. Non è possibile fare previsioni, ma possiamo prepararci per fare il Kintsugi”.
(Giangi Milesi, Presidente di Parkinson Italia)
“Gli anni di fronte a noi devono essere vissuti da parte nostra con la stessa dedizione e passione civile che le imprese portarono nella ricostruzione italiana. Per questo, ci sarà bisogno dell’impegno di tutti. E insieme dovremo cambiare anche noi imprese, se vogliamo che cambi l’Italia”.
(Carlo Bonomi, presidente di Confindustria)
“Noi sappiamo che qualcosa cambierà. Tutti dicono ‘non sarà più lo stesso’. Da un certo punto di vista, speriamo che non sia più lo stesso; la sensazione è che questa sia una faglia importante e questo è tipico del trauma.
Per decenni abbiamo vissuto con la sensazione di non avere traumi veri di tipo collettivo. Questo accadimento invece ha introdotto una idea di cesura temporale: c’è un prima e c’è un dopo, solo che quando sei in mezzo il dopo non sai come sarà, puoi soltanto sperare, immaginare, augurarti o temere. Anche perché non si sa neanche quando sarà ‘il dopo’“.
(Valentina Pisanty, docente presso l’Università di Bergamo)
“È il momento di scardinare, riprogettando con occhi nuovi. Prima bisogna porsi le giuste domande e poi fare lo sforzo di progettare le soluzioni”.
(Davide Carioni, Direttore creativo e co-founder di WÖA Creative Company)
“Lo smart working ggi è diventato l’unico modo per poter lavorare, e rimarrà cambiando le regole. Una serie di tabù stanno cadendo. E anche un certo tipo di management dovrà ricredersi o diventerà incompatibile con i tempi moderni”.
(Filippo Ligresti, VP e General Manager di Dell Technologies Italia)
“Lavorare da casa farà parte della ‘Nuova Normalità’ anche dopo che la pandemia sarà passata. Noi sosteniamo che i lavoratori a distanza dovrebbero pagare una tassa per il privilegio”.
(Luke Templeman, macro strategist Deutsche Bank)